COME RACCONTARE LA NATURA
Nicola
Davies è una brava divulgatrice, assai presente nelle bibliografie
dedicate alla natura: ricordo Mini. Il mondo invisibile dei microbi e la collana Fili d'erba, entrambi pubblicati da Editoriale
Scienza. E' una zoologa e una scrittrice, capace di usare linguaggi
diversi.
Proprio
questo è l'aspetto che vorrei approfondire, partendo da una delle
ultime pubblicazioni: Tanti e diversi, pubblicato ancora una
volta da Editoriale Scienza. Si tratta di un testo rivolto a bambine
e bambini di sei, sette anni, non necessariamente attratti da
cataloghi sistematici; qui si parla con molta semplicità di
biodiversità, di relazioni fra i diversi organismi di un ecosistema,
per arrivare a far comprendere la fragilità degli equilibri naturali
di fronte alla capacità distruttiva umana. Se la diversità è un
valore e una fonte di stupore al cospetto della bellezza e della
complessità del mondo naturale, tutelarla e difenderla è un compito
prioritario per noi e per le future generazioni.
Messaggio semplice, chiaro, un grande ruolo dato alle immagini realizzate da EmilySutton, illustratrice che spesso si presta ai testi divulgativi, come il sopra nominato Mini. Efficaci le sue immagini: esplicitano, rappresentano, illustrano il testo.
Si legge e poi si guarda
l'immagine che conferma e amplifica il messaggio del testo scritto.
Sono belle tavole che rendono bene l'idea di quel numero così grande
di varietà animali e vegetali, che pure rischiano di sparire una a
una. Si comincia con una bambina, per scoprire la moltitudine, si
finisce con la bambina che non vorrebbe rimanere da sola.
Negli
ultimi tempi, proprio allo scopo di raggiungere bambine e bambini non
ancora presi da passioni assolute e da ansie classificatorie, sono
stati proposti, per esempio da Jenny Desmond,
testi in cui l'intento esplicativo è sotteso a una traccia
narrativa che funziona da filo conduttore. Sicuramente più
accattivante anche per il lettore adulto, magari annoiato dalle
esposizioni sulle virtù dei predatori, questi testi descrivono
sottotraccia, mentre il lettore segue la narrazione.
L'esito più
radicale di questa tendenza, molto apprezzata dalla critica, è
rappresentato dall'ultima novità della Davies, in una produzione
della Walker Books, tempestivamente tradotto da Lapis: Il re del
cielo, illustrato da Laura Carlin, è a tutti gli effetti un albo
illustrato, che racconta le vicende di un bambino che si è
trasferito in Inghilterra e che si sente straniero; l'unico amico che
ha è un anziano signore che alleva piccioni viaggiatori.
Qui entra
la vocazione naturalistica dell'autrice, che riesce a raccontarci le
straordinarie capacità di volo di questi uccelli, che noi
identifichiamo con i prolifici coinquilini delle nostre città. Le
vicende di un particolare piccione, delle sue imprese e del bambino
che ne gioisce sono dunque la cornice per raccontare uno spicchio di
mondo naturale.
Questi
due esempi, oltre a rappresentare la versatilità di un'autrice,
esprimono una tendenza ad utilizzare l'illustrazione come parte
integrante della descrizione, così come avviene in un albo; ma,
mentre nei lavori di Mizielinski e Mizielinska, per fare un esempio,
l'immagine esplica, rende chiaro il significato di un testo breve, in
questi casi, come nella Desmond, l'immagine ha anche una funzione
evocatrice, costruisce emozioni che accompagnano e sottolineano il
testo. Tanto da far perdere il confine fra un ambito e l'altro, fra
narrazione e divulgazione.
Non
sempre questi esperimenti funzionano al meglio, ma riescono in ogni
caso ad ampliare lo spettro dei lettori potenziali. Un libro sui
piccioni magari non appassiona, ma se ci costruisco una storia
intorno, sì.
Se il
bambino o la bambina traggano da tutto questo spunto per le proprie
curiosità è questione che solo loro, in prima persona, ci possono
confermare.
Eleonora
“Tanti
e diversi”, N. Davies e E. Sutton, Editoriale Scienza 2017
“Il
re del cielo”, N. Davies e L. Carlin, Lapis 2017
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