FARE COMUNITA'
Mi sto occupando di don Milani (come
molti altri d'altronde). Tra i tanti meriti che gli riconosco, oltre
a quelli su cui tutti battono, c'è quello di aver saputo tagliare
netto. Tagliare, quasi da un giorno all'altro (la agiografia narra
che la decisione di farsi prete la prese in due ore, camminando su un
sentiero in montagna per raggiungere la casa di un sacerdote
defunto), e cambiare vita. Ricordo con precisione e piacere, nessun
rimorso, almeno tre miei tagli netti, e modestamente ammiro chi ne è
capace. L'altro elemento che ha caratterizzato l'esistenza di don
Lorenzo Milani è stato il perpetuo bisogno di comunità.
Lottò fino all'ultimo contro tutti
quelli che cercarono di farne un uomo solo, isolato.
Mutatis mutandis, anche io patisco un
po' la separazione dai gruppi temporanei che si creano intorno al mio
lavoro (e lo spunto per questi biscotti anche un po' da lì arriva).
Quindi, per concludere: cambiare vita,
creare comunità sono i sottili ma tenaci fili rossi che legano
Milani, il cuoco anglo-italo-israeliano, Yotam Ottolenghi cui
ascrivo questa ricetta, e me.
Ed eccoci qua, a intrecciare.
Ingredienti:
130 gr. di zucchero fine
150 gr.di burro a temperatura ambiente
110 gr. di tahini (pasta di sesamo)
½ cucchiaino di vanillina
25 ml di panna liquida (sostituibile
con uno yogurt non acido)
270 grammi di farina 00
1 cucchiaino raso di cannella macinata
Per prima cosa lavorate il burro con lo
zucchero in modo da creare un impasto morbido e cremoso. Aggiungete
gli altri ingredienti, il tahini, la vanillina, la panna (o yogurt) e
la farina. Impastate fino ad ottenere un composto morbido e
maneggiabile. Quindi fatene della palline grandi come una noce e
disponetele sul foglio di carta forno leggermente distanziate.
Prendete una forchetta e con i rebbi fate una leggera pressione al
centro di ogni pallina in modo che si abbassi e allarghi un pochino..
Spolverateli con cannella e metteteli nel forno a 170° che avrete
preventivamente portato a temperatura.
Fatto.
Da freddi, mi accompagnano nella
stesura di un ragionamento su don Lorenzo.
Carla
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