mercoledì 23 agosto 2017

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


IN DUE

Molly e Mae. Due amiche, un viaggio, Danny Parker, Freya Blackwood
(trad. Sara Ragusa)
Terre di mezzo, 2017


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 3 anni)

"BINARIO
Molly conta, poi trova Mae sotto la panchina e si mettono a ridere.
Conta Mae... e trova Molly nascosta nell'edicola. La mamma invece le sorprende che giocano con la gomma da masticare. Le sgrida. Ma è troppo tardi, si sono già appiccicate."

Effettivamente Molly e Mae sono piuttosto 'appiccicate': sono due bambine, amiche (e perché non due sorelle? in originale il titolo è solo Molly&Mae), che stanno per fare un viaggio in treno con una mamma (di entrambe? di una?). In attesa del treno, giocano lungo i binari a nascondino, a fare foto nella macchinetta automatica, ballano, condividono, per sempre?, caramelle e segreti.


Si parte, i giochi continuano e il tempo scorre come loro lungo il vagone. Come il treno, sono sempre in movimento. Quando il treno fa le sue fermate anche loro fanno le loro: litigano e si allontanano per un po'. Il grigio che si vede dal finestrino corrisponde al loro umore, ma per fare pace basta costruire un ponte di parole gentili. Un ponte come quello che il treno sta oltrepassando. Il viaggio prosegue e anche la loro intesa.

Molte le cose che le parole non dicono, ma che sono sotto gli occhi di chi ha per le mani questo albo in arrivo dall'Australia.
Credo che un adulto abbia subito chiaro cosa Danny Parker abbia voluto 'nascondere' in questa storia di un viaggio in treno di due bambine: un'amicizia o, più in generale, il senso che dovrebbe avere un'intesa tra due.


Il primo valore di questo libro risiede proprio in questa prospettiva ad ampio raggio. Mi pare di constatare che Danny Parker sia autore che ami i 'grandi temi' e che gli piaccia raccontarli secondo una visuale il più ampia possibile, metaforica, proprio perché rivolta a giovanissime menti, ma nello stesso tempo quotidiana (il sottotitolo del suo libro Tree riassume bene il concetto: a little story about big things).
In questa prospettiva nell'edizione originale australiana i gap in cui l'immaginazione di un bambino può spaziare, correttamente, non sono stati colmati: si respira un'aria di indeterminatezza, spesso di allusione: "ci sono colline e vallate, curve e rettilinei, ponti e gallerie"...
La raffinatezza del testo, studiato nel minimo dettaglio ed essenziale, non ci dice chi siano quelle due bambine, da dove arrivino e dove siano dirette. Al contrario, come farebbe un qualsiasi piccolo narratore, Parker mette subito in essere un'azione che le vede assieme.
Ed è questa la cosa che per l'autore conta: il loro essere in contatto, il loro modo di entrare in relazione reciproca, con tutti gli alti e i bassi che ogni rapporto porta con sé: le curve e i rettilinei, i ponti e le gallerie.
Chi agisce sono le due bambine, ma la vera protagonista è la loro relazione, il loro specialissimo modo di stare insieme. 
Quasi nulle le interazioni tra loro e il mondo dei grandi che le circonda. Appare una mamma a un certo punto della storia e poi torna immediatamente sullo sfondo soffuso, così come disegna la Blackwood tutti gli adulti viaggiatori che popolano le stazioni di partenza e arrivo e i vagoni del treno.


A tal proposito va segnalato il secondo grande merito del libro, ovvero l'intesa profonda che si crea tra testo e figura. La Blackwood, che più volte ho apprezzato per il suo tratto 'classico', mette in campo una sensibilità acuta nell'assecondare la indefinitezza dei contesti in un tempo che passa, a partire dai risguardi e dai panorami che il treno attraversa: "la pioggia annacqua il panorama, i campi e le fattorie sbiadiscono".


Nello stesso tempo ha cura di sottolineare attraverso la composizione della pagina l'andamento del viaggio, del treno in particolare, onnipresente nel suo attraversamento da sinistra a destra lo specchio della pagina, e non manca di evidenziare la gestualità delle due bambine nelle loro manovre di allontanamento e riavvicinamento: in un non dichiarato gioco di sopra-sotto il sedile. 


Il continuo cambio di ritmo, da quello sincopato del principio in stazione per assecondare il testo scandito minuto per minuto, a quello 'allungato', di viaggio in treno che attraversa la campagna e le pagine del libro, fino alla conclusione 'corale' di una grande stazione vista dall'alto, è una scelta sapiente che conferma di nuovo la qualità di questa illustratrice australiana.



Carla


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