IL TEMPO MAGICO
Ollie e i giocattoli dimenticati è la
nuova fatica del poliedrico William Joyce ed è un grande regalo per
i piccoli e grandi lettori. Per apprezzarlo è necessario essere
disposti ad entrare nel mondo magico dei bambini.
Del mondo magico dei bambini l’autore
afferma l’autonomia, la piccola repubblica autonoma che ha un suo
linguaggio, una sua logica e un esteso parterre di comprimari,
giocattoli, pupazzi, rottami di vario genere, tutti dotati di vita
propria e di un ‘cuore’.
Ed eccoci entrare nel cuore della
storia: Billy, il nostro protagonista, è un bambino di sei anni e
mezzo, con una famiglia normale, giocattoli normali, vita normale, ma
con un pupazzo speciale, il suo Preferito, Ollie, confezionato dalla
mamma al momento della sua nascita: è un buffo orsetto con le
orecchie da coniglio e soprattutto con un campanellino al posto del
cuore. Questo campanellino proviene dalla bambola preferita della
mamma di Billy, una bella ballerina, chiamata Nina, e amata oltre
ogni limite dal pupazzo Zozo, che era una delle attrazioni del luna
park ormai in disuso.
Bene, la vita di Billy e Ollie scorre
tranquilla, con Grandi Venture, che si svolgono però seguendo le
Regole dei genitori; non osservarle è pericoloso e superillegale.
Quindi non si può. Quando un bambino bravo e obbediente può
aggirare le Grandi Regole e correre pericoli veri?
Quando il suo
migliore amico è nei guai. Ed è proprio quello che succede a Billy:
Ollie è scomparso e per andarlo a recuperare, nottetempo, è
necessario attrezzarsi, mettendo nelle tasche del pigiama alcuni
giocattoli, insieme alle gomme da masticare adeguatamente masticate,
che risulteranno utilissime. Ollie in realtà è stato rapito dai
Grinfi, mostriciattoli metallici mal assortiti, specializzati nel
rapimento dei ‘Prefe’, i giocattoli preferiti dei bambini. I
Grinfi sono agli ordini di Zozo, il pagliaccio innamorato, abbrutito
dalla solitudine e dal dolore.
Se Billy di notte scappa di casa e si
mette in cerca di Ollie, il pupazzo nello stesso tempo sta facendo
amicizia con gli altri ‘Prefe’ che Zozo ha catturato.
La battaglia si avvicina e si preparano
gli schieramenti di giocattoli e oggetti smarriti e dall’altra
parte un’armata temibile di mostriciattoli. Non mancano un vecchio
frigo in funzione di sommergibile, un apriscatole, un battaglione di
lattine tintinnanti. A illuminare la scena, nei sotterranei del
vecchio luna park, uno stuolo di lucciole, che avranno un ruolo
decisivo.
Ecco questa è la trama di un bel
romanzo, ricco di colpi di scena e raccontato con ritmo sostenuto per
tutto il libro. Questo lo rende sicuramente accattivante per i
piccoli lettori e lettrici, lo vedo perfetto per una lettura ad alta
voce che riscaldi le sere prima di addormentarsi; ma il suo pregio
più grande è l’aver costruito una storia perfetta ad altezza
bambino: un mondo in cui realtà e fantasia ancora si confondono e
c’è spazio per quel lessico segreto che lega un bambino ai suoi
compagni di gioco immaginari; è il mondo visto dal basso, il Piccolo Regno di cui parla Wu Ming4, con le sue regole, le sue magie, quel
senso d’incanto che poi ci manca tanto crescendo. Joyce lo rende
perfettamente, ci fa vivere da lettori una Grande Avventura, dove si
infrangono molte Regole e si affrontano molte prove di coraggio,
facendoci immedesimare in quel punto di vista speciale che stiamo
vivendo o abbiamo vissuto nell’infanzia.
Lo strumento principale di questa magia
letteraria è il linguaggio, la cura con cui vengono attribuiti i
nomi agli oggetti e ai numerosi personaggi animati, la logica
stringente di un mondo bambino che può ancora permettersi
l’incoerenza. Mirabile la traduzione di Giuditta Capella, che
reinventa le parole italiane per conservare l’inventiva linguistica
dell’autore.
Tutto di questo libro ha il sapore
dell’eccezionalità: il formato grande, le pagine di colore
diverso, a seconda che ci si trovi nel mondo di sopra o nel cupo
mondo dei Grinfi, le illustrazioni che accompagnano la narrazione,
con un mare di tenerezza e qualche sprazzo di paura. La tenerezza che
nasce da un legame semplice ed indispensabile, quello che lega Billy
ad Ollie, il vero protagonista della storia, e la paura di perdere
per strada proprio questi legami, questi affetti infantili, perdendo
così anche un pezzo di noi. La memoria, che attraversa i cambiamenti
di vita, costruisce un piccolo bagaglio di ricordi indispensabili,
proprio quelli che ci consentono di immedesimarci ancora nel mondo
dei piccoli.
Questo non è un libro necessario per
diventare grandi, è un libro necessario per conservare in sé il
senso dell’infanzia come un campanellino che tintinna e ci ricorda
chi siamo stati.
Lettura avventurosa e sentimentale per
bambini del Piccolo Regno, dai cinque anni in poi.
Eleonora
“Ollie e i giocattoli dimenticati”,
W. Joyce, Rizzoli 2018.
Nessun commento:
Posta un commento