mercoledì 12 settembre 2018

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)



UNA CANZONE PORTATA DAL VENTO


Uscito da poco, ‘La canzone di Federico e Bianchina’ porta sui banchi delle librerie un albo illustrato insolito, frutto della collaborazione fra Bianca Pitzorno e Sonia Maria Luce Possentini.
La scrittrice ci racconta, fra introduzione e postfazione, come abbia per caso scoperto dei documenti nell’Archivio di Genova che l’hanno fatta ‘inciampare’ nella storia di due bambini, Federico e Bianchina. Il primo, figlio di Eleonora d’Arborea e di Brancha Doria, esponente di un ramo cadetto dell’importante famiglia genovese, arrivava in città dalla Sardegna, circondato dalla fama dei genitori. Bianchina era figlia del Doge Nicolò del Guarco. Era il 1382.
Eleonora, donna potente e di grande intelligenza, progetta un matrimonio che possa sostenerla nella città e propone al Doge un accordo per cui lei verserà un imponente prestito, senza interessi, in cambio della mano della piccola Bianchina.


Tutto sembra andare per il meglio, ma Eleonora e la sua famiglia sono costretti a rientrare nell’indomita isola, dove lo zio di Federico, ucciso a seguito di una congiura, aveva lasciato vacante la carica di Giudice d’Arborea, e il bambino era l’erede diretto. Il mondo di corte, i suoi intrighi, le sue violenze, rendono breve la vita del ragazzino, ponendo fine alla promessa di matrimonio.
Questa la ‘materia grezza’ di una storia che probabilmente somiglia a tante altre in un’epoca che di congiure, tradimenti, uccisioni coi metodi più efferati era piena. Bianca Pitzorno prova a farci vedere questo mondo, pieno anche di avventure e di stupore, con gli occhi dei bambini coinvolti nella vicenda.
Federico e Bianchina sono per lei in primo luogo bambini, che sognano mari lontani, che immaginano il loro futuro in una città piena di vento e di speranze. Forse immaginano anche il loro futuro insieme, o forse no; in ogni caso, il loro matrimonio resta un sogno infantile, una storia raccontata dal finale triste.


L’autrice, che conosce così bene questa vicenda, la vuole raccontare ai bambini e alle bambine in forma di ballata, una poesia circolare che passa dalla finestra di Bianchina alle corse di Federico, portata dal vento impetuoso che si insinua nelle strade di Genova.
La storia di ricchi e potenti, intenti a tessere trame di future alleanze, diventa la storia di due bambini come tanti, il cui destino comune viene interrotto dalla violenza.
L’aspetto onirico, di un’infanzia ancora lontana dalle trame di corte, è sottolineato dalle tavole della Possentini, che ci restituisce un’immagine sognata di infanzia: Federico che insegue il vento e sogna viaggi in paesi lontani, Bianchina che si assopisce nel suo letto. E Genova nel vento. Immagini e parole insieme ci regalano l’idea di una città in cui il maestrale canta, volando nelle strade, sbattendo i panni stesi ad asciugare, portando con sé i sogni dei bambini.


Questo è un albo che vive di suggestioni e di immaginazione, che suggerisce, più che raccontare, di immagini che fermano l’attimo, il gesto, lo sfondo di un sogno irrealizzabile, mostrando come anche la Storia possa diventare poesia.

Eleonora

“La canzone di Federico e Bianchina”, B. Pitzorno, S.M.L. Possentini, Mondaori 2018

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