lunedì 10 settembre 2018

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


PICCOLE STORIE
 
Arrivano i fratelli Hood, Guido Sgardoli
Solferino 2018


NARRATIVA PER MEDI (dai 7 anni)

"Quella sera, quando ormai la fattoria Hood non era che un cumulo di macerie annerite e fumanti, gli agricoltori della zona si ritrovarono tutti a casa di Benjamin Clay, vicino e buon amico degli Hood. Lo zio Samuel sedeva su una sedia a dondolo vicino al camino, lo sguardo fisso sulle fiamme, le mani unite in grembo, silenzioso. I segni sotto il fazzoletto legato intorno al collo parlavano per lui. 'Dobbiamo fare qualcosa' stava per dire Frank."

Midwest, guerra di Secessione, fattoria dei Clay: sono tutti lì riuniti intorno al fuoco per cercare un modo per porre fine ai continui soprusi del tenente Mackenzie e dei suoi soldati. Quel diavolo di uomo, mette a ferro e a fuoco tutto ciò che gli capita a tiro: e oggi è stata la volta della fattoria degli Hood. Joseph Hood, il padre di Frank e Jesse, si è arruolato nell'esercito della confederazione e sta facendo la sua parte nella guerra civile. Suo fratello, sua moglie e i suoi ragazzi sono rimasti alla fattoria per continuare a lavorare i campi. Quella mattina è arrivata su di loro la violenza del sergente nordista e la loro fattoria non esiste più: è la vendetta di Mackenzie, sempre invano sulle tracce di Quantrill e del suo piccolo esercito di irregolari, filosudisti.
'La misura è colma' pensano quei ragazzi di fronte all'ennesima angheria e decidono di organizzarsi in banda. Sono troppo giovani per essere 'arruolati' da Quantrill e diventare soldati di quella guerriglia, ma sono sufficientemente determinati a portare, se non morte, almeno un gran disordine in una parte dell'esercito unionista.
Questa è la loro avvincente storia.

Pierdomenico Baccalario (con la squadra di Book on a Tree) è alla regia di questo progetto editoriale che ha come obiettivo quello di creare una piccola biblioteca per giovani lettori e lettrici amanti dell'avventura e non ancora abbastanza forti per affrontare i grandi classici.
Una collana di piccole storie che si definiscono 'Libri corsari' e 'fuori rotta'.
Nella presentazione fatta da Solferino al suo esordio nell'ambito dell'editoria per i più piccoli si elencano i pregi di questo progetto.
In primo luogo il formato breve: siamo sempre sotto le 90 pagine. Si presume, con l'intento di non spaventare chi sia alle prime armi.
In secondo luogo, il tema dell'avventura che attraversa i diversi titoli e che spazia in tempi e luoghi anche molto diversi.
Inconfutabile: la prima è una storia di fuorilegge in America durante la Guerra di Secessione, la seconda una storia al femminile di viaggi per mare, ai tempi di Cook, la terza ha a che fare con la Cina medievale e la polvere pirica.
Tra meno di dieci giorni sono in uscita altri titoli.
In terzo luogo si parla di una scuderia di autori di tutto rispetto: Sgardoli, Morosinotto, Piumini, Garlando, lo stesso Baccalario e altri. Effettivamente gli autori di narrativa significativi in Italia si contano sulle dita di una mano, forse due. E gli autori dei primi due titoli che ho letto sono già pollice e indice. Occorre aspettare e vedere con un maggiore respiro chi va ad aggiungersi.
In quarto luogo si parla di raffinatezza editoriale e veste preziosa. Un richiamo al modello del classico effettivamente c'è nel formato scelto e nel design della copertina, rigida, nei risguardi che contengono mappe e cartine di orientamento per lo svolgersi della vicenda.
Le illustrazioni sembrano di buon artigianato. Ma niente di più.
In quinto luogo, il richiamo ai classici (in chiave fresca e moderna! Ossignur!). E qui c'è da augurarsi che editore e curatore veglino e facciano salve alcune condizioni. La prima fra tutte è la capacità degli autori di scrivere 'come' si fa nei classici.
Fortunatamente Sgardoli mi pare colga abbastanza nel segno, riuscendo a creare la giusta atmosfera per raccontare una storia nell'America che potrebbe essere quella di Twain.
Molto meno lo fa Morosinotto nel secondo titolo - Il terribile testamento di Jeremy Hopperton. - Strano, visto che nel Il rinomato catalogo Walker & Dawn aveva saputo rendere omaggio alla grande letteratura di Twain con enorme talento. Esordisce in prima pagina con un condizionale passato che è un orrore (errore?) e solo a venti pagine dalla fine decolla e finalmente da par suo tiene viva l'attenzione di chi legge, decidendo di non impantanarsi più nel 'politicamente corretto' in questioni di genere.
La conclusione qual è? Teniamo d'occhio l'intera operazione e vediamo cosa ci riserva il futuro.

Carla

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