lunedì 14 gennaio 2019

FAMMI UNA DOMANDA!


SUONI E COLORI


Fra le novità di divulgazione, uscite nell’ultimo scorcio dell’anno passato, non possono essere dimenticati i due volumi della coppia ucraina composta da Romana Romanyshyn e Andriy Lesiv, premiati a Bologna l’anno scorso: ‘Forte, piano, in un sussurro’, dedicato alludito, e ‘Vedo, non vedo, stravedo’, dedicato alla vista, entrambi pubblicati da Jaca Book.


In occasione della Fiera di Bologna è stato difficile valutarli, considerata la diversità linguistica, mentre era evidente l’audace scelta grafica, con vistose illustrazioni che dominano la pagina e un testo ridotto, una gamma cromatica ristretta e vivacissima. Se questa impostazione, in termini generali, richiama lo stile infografico, che demanda il compito della spiegazione soprattutto all’immagine, un’ulteriore sorpresa ci aspetta nei testi in cui non si segue un procedimento analitico, analizzando via via parti dell’argomento, ma si passa costantemente dalla funzione all’oggetto; ovvero, per esempio, si descrive la struttura dell’occhio per poi enumerare alcune cose che l’occhio ci consente di vedere.


Dunque, più che la sistematicità, qui troviamo una sorta di procedimento a zig zag, che mescola i piani e fornisce continuamente spunti. L’effetto è sicuramente quello di produrre stimoli nuovi, suggestioni, indirizzi di nuove indagini, ma viene penalizzato, come è naturale, l’aspetto esplicativo.
Sull’occhio, per esempio, sono dette molte cose: come vediamo, quali strumenti usiamo per vedere cose piccolissime o lontanissime; ma a queste osservazioni ne seguono altre che riguardano le immagini negli specchi o la comunicazione delle emozioni attraverso le espressioni facciali. Vengono spiegati alcuni simboli visivi, così come il principio ispiratore dell’alfabeto braille.
Lo stesso si può dire per l’udito, anche qui visto attraverso la descrizione del funzionamento dell’orecchio e nello stesso tempo analizzando il vasto mondo dei suoni.
Alla fine di entrambi i volumi poche note, molto sintetiche, e una lista, interessante, di ciò che vale la pena vedere e sentire.


Parliamo dunque di un esperimento interessante, che usa in modo molto esteso l’immagine per aggirare la difficoltà di concetti come la materia oscura o gli ultrasuoni. Si intuisce più che capire, cosa che può andar bene se e solo se c’è poi qualcuno pronto a rispondere alle domande che inevitabilmente sorgono. Nello stesso tempo l’uso di termini ‘difficili’ restringe la fascia d’età a ragazzini e ragazzine non proprio alle prime armi, ma nello stesso tempo non ancora pronti per gli approfondimenti, grosso modo otto/nove anni. Un ulteriore limite, ma questa è forse solo una mia impressione, l’uso del carattere rosso quasi fosforescente, in alcune parti del testo, rende difficile la lettura per apprendisti lettori.
In sintesi mi sembra che ci troviamo di fronte ad una sperimentazione grafica interessante, raffinata e con impaginazioni creative e stimolanti, in cui però non funziona del tutto il testo o, comunque, più in generale, l’approccio divulgativo. Ma, come sempre, la parola va lasciata ai diretti interessati, i numerosi lettori e lettrici che si interessano di argomenti scientifici.
Attendo, dunque, le doverose verifiche.

Eleonora

“Vedo, non vedo, stravedo”, R. Romanyshyn e A. Lesiv, Jaca Book 2018

“Forte, piano, in un sussurro”, R. Romanyshyn e A,. Lesiv, Jaca Book 2018


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