MA CHE STORIE SONO QUESTE?!
Come ho avuto modo di sottolineare più
volte, il successo delle ‘Storie della buonanotte per bambine
ribelli’ ha dato nuova gloria alle biografie di personaggi famosi,
per tutte le fasce d’età possibili e immaginabili.
Qualcuna più curata, altre più
ripetitive, l’editoria per bambini/e e ragazzi/e deve aver pensato
che questo relativo vuoto andasse riempito con una ridda di proposte
sostanzialmente simili.
Per questo mi sembra particolarmente
significativo il progetto proposto da Franco Cosimo Panini, con un
team italiano composto da Antonella Vincenzi, Paola Contatore e
Alessandro Vicenzi per i testi, Federico Freddie Tanto, Daria
Tommasi, Giovanni Munari, Margherita Vecchiati e altri collaboratori.
Perché lo sottolineo? Perché l’impianto di questa collana di
biografie, Grandi/Losche Storie, richiama un po’ lo spirito
trasgressivo e ironico delle mai dimenticate collane delle Brutte
Storie, Morto che parla, Brutte scienze e così via, prodotto inglese
tradotto dalla Salani parecchi anni fa.
La caratteristica in comune è appunto
l’uso dell’ironia, il ricorso alla battuta per raccontare in modo
disincantato, e realistico, le vite di alcuni personaggi ‘maledetti’.
In realtà ci aveva provato, con poco successo, anche Baccalario con
la serie del Professor Strafalcioni, che era, in effetti, un
divertente libro gioco.
Qui ci si rivolge ad una diversa fascia
d’età, dai dieci anni in poi: le biografie sono approfondite, un
centinaio di pagine dense di informazioni, e la struttura del
racconto si capisce già dalla copertina, dove all’impianto
classico, titolo e collana, si sovrappongo gli interventi di
Alessandro Vicenzi che, sottolineando, cancellando, sovrascrivendo
traduce in termini più espliciti le espressioni più moderate del
testo originale. Così è per tutto lo svolgimento della narrazione,
in cui ci si dilunga anche nel merito delle produzioni dei singoli
protagonisti.
Come ho detto all’inizio, i
personaggi scelti non sono casuali e incarnano bene l’idea di
storie ‘maledette’, in cui la sfortuna, i pregiudizi e le scelte
dei protagonisti determinano storie del tutto inconsuete.
Per darvi un’idea, ho scelto le
biografie di Mary Shelley, l’autrice di ‘Frankenstein’, e di
Nikola Tesla, inventore geniale e incompreso.
Di Mary Shelley viene raccontato
l’amore burrascoso e sconveniente con il poeta romantico, Percy,
particolarmente attratto dalle sedicenni; viene descritto con cura
l’ambiente che, per quanto fosse illuminato e predicasse la fine
del matrimonio, in realtà isolò la coppia dello scandalo, Mary e
Percy, rimasti spesso senza mezzi di sostentamento. Soprattutto la
sovrascrittura di Vicenzi, che usa un linguaggio diretto ed
esplicito, mette in evidenza le contraddizioni di un mondo maschile
che, nonostante la visione illuminata, continuava a vedere il ruolo
femminile in modo tradizionale.
Nello stesso modo, la vita avventurosa
di Nikola Tesla diviene lo spunto per raccontare anche, oltre alle
sue ossessioni e manie, anche la spregiudicatezza dei capitalisti che
sfruttavano le invenzioni dello scienziato che, pur lavorando
alacremente, riuscì a morire sostanzialmente povero.
Si tratta, insomma di storie che non
raccontano il lato più conosciuto, ed edificante, di questi
personaggi, ma di storie con seri tratti realistici, descrizioni
d’ambiente efficaci e con la grande dote dell’ironia che rende
spigliata la trattazione. D’altro lato, gli interventi di Vicenzi
sono rappresentati graficamente come correzioni di un testo
sottostante ‘politicamente corretto’, gioco che consente al
lettore e alla lettrice di entrare e uscire dalla storia, di fare le
proprie valutazioni, di farsi un’idea più complessa del
personaggio storico di cui sta leggendo.
Mi sembra una bella proposta,
intelligente, originale, che ha scelto un taglio critico interessante
per raccontare il passato alle giovani lettrici e lettori; e
interessante anche l’idea di proporre personaggi che si
contraddistinguono per essere ‘fuori dal coro’.
Eleonora
Collana “Losche Storie”, AA.VV.,
Franco Cosimo Panini 2019
Nessun commento:
Posta un commento