mercoledì 10 luglio 2019

FAMMI UNA DOMANDA!


MA CHE STORIE SONO QUESTE?!

Come ho avuto modo di sottolineare più volte, il successo delle ‘Storie della buonanotte per bambine ribelli’ ha dato nuova gloria alle biografie di personaggi famosi, per tutte le fasce d’età possibili e immaginabili.
Qualcuna più curata, altre più ripetitive, l’editoria per bambini/e e ragazzi/e deve aver pensato che questo relativo vuoto andasse riempito con una ridda di proposte sostanzialmente simili.


Per questo mi sembra particolarmente significativo il progetto proposto da Franco Cosimo Panini, con un team italiano composto da Antonella Vincenzi, Paola Contatore e Alessandro Vicenzi per i testi, Federico Freddie Tanto, Daria Tommasi, Giovanni Munari, Margherita Vecchiati e altri collaboratori. Perché lo sottolineo? Perché l’impianto di questa collana di biografie, Grandi/Losche Storie, richiama un po’ lo spirito trasgressivo e ironico delle mai dimenticate collane delle Brutte Storie, Morto che parla, Brutte scienze e così via, prodotto inglese tradotto dalla Salani parecchi anni fa.
La caratteristica in comune è appunto l’uso dell’ironia, il ricorso alla battuta per raccontare in modo disincantato, e realistico, le vite di alcuni personaggi ‘maledetti’. In realtà ci aveva provato, con poco successo, anche Baccalario con la serie del Professor Strafalcioni, che era, in effetti, un divertente libro gioco.
Qui ci si rivolge ad una diversa fascia d’età, dai dieci anni in poi: le biografie sono approfondite, un centinaio di pagine dense di informazioni, e la struttura del racconto si capisce già dalla copertina, dove all’impianto classico, titolo e collana, si sovrappongo gli interventi di Alessandro Vicenzi che, sottolineando, cancellando, sovrascrivendo traduce in termini più espliciti le espressioni più moderate del testo originale. Così è per tutto lo svolgimento della narrazione, in cui ci si dilunga anche nel merito delle produzioni dei singoli protagonisti.
Come ho detto all’inizio, i personaggi scelti non sono casuali e incarnano bene l’idea di storie ‘maledette’, in cui la sfortuna, i pregiudizi e le scelte dei protagonisti determinano storie del tutto inconsuete.


Per darvi un’idea, ho scelto le biografie di Mary Shelley, l’autrice di ‘Frankenstein’, e di Nikola Tesla, inventore geniale e incompreso.
Di Mary Shelley viene raccontato l’amore burrascoso e sconveniente con il poeta romantico, Percy, particolarmente attratto dalle sedicenni; viene descritto con cura l’ambiente che, per quanto fosse illuminato e predicasse la fine del matrimonio, in realtà isolò la coppia dello scandalo, Mary e Percy, rimasti spesso senza mezzi di sostentamento. Soprattutto la sovrascrittura di Vicenzi, che usa un linguaggio diretto ed esplicito, mette in evidenza le contraddizioni di un mondo maschile che, nonostante la visione illuminata, continuava a vedere il ruolo femminile in modo tradizionale.
Nello stesso modo, la vita avventurosa di Nikola Tesla diviene lo spunto per raccontare anche, oltre alle sue ossessioni e manie, anche la spregiudicatezza dei capitalisti che sfruttavano le invenzioni dello scienziato che, pur lavorando alacremente, riuscì a morire sostanzialmente povero.


Si tratta, insomma di storie che non raccontano il lato più conosciuto, ed edificante, di questi personaggi, ma di storie con seri tratti realistici, descrizioni d’ambiente efficaci e con la grande dote dell’ironia che rende spigliata la trattazione. D’altro lato, gli interventi di Vicenzi sono rappresentati graficamente come correzioni di un testo sottostante ‘politicamente corretto’, gioco che consente al lettore e alla lettrice di entrare e uscire dalla storia, di fare le proprie valutazioni, di farsi un’idea più complessa del personaggio storico di cui sta leggendo.
Mi sembra una bella proposta, intelligente, originale, che ha scelto un taglio critico interessante per raccontare il passato alle giovani lettrici e lettori; e interessante anche l’idea di proporre personaggi che si contraddistinguono per essere ‘fuori dal coro’.

Eleonora

Collana “Losche Storie”, AA.VV., Franco Cosimo Panini 2019


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