ANZI, UN PLEXILIARDO DI DOMANDE!
‘Papà, dove si accende il sole?
Tutte le domande che si possono fare a un padre scienziato’ è
frutto di una piccola idea geniale, che vede la collaborazione di un
papà divulgatore scientifico e una figlia, fonte inesauribile di
domande, dai quattro ai nove anni. Trascritte su un taccuino, le
domande di Laura Martinez Lasso, con le risposte di papà Antonio
Martinez Ron, sono diventate un libro originale e divertente, che
sostituisce i noiosissimi e vetusti Libri dei perché, tutti
compilati in chiave adulta.
In questa raccolta di domande buffe,
incoerenti o assolutamente argute, c’è tutto il mondo
dell’infanzia, che ancora non è inquadrato nei criteri della
logica formale e che spesso inventa risposte creative di fronte
all’immensità del mondo da conoscere.
Gli argomenti sono disparati e
riguardano il mondo animale, il cielo e le stelle, le grandezze
infinite, e la nostra finitezza. Il libro è strutturato in capitoli,
aperti da una domanda di partenza, cui segue un creativo botta e
risposta fra padre e figlia.
Alcuni esempi di domande: ‘perché
esistono i rinoceronti e non gli unicorni?’, ‘perché non ci sono
pianeti quadrati?’, ‘perché non si può scivolare
sull’arcobaleno?’. Le risposte, che non riporto per un eccesso di
cattiveria estiva, sono in realtà risposte aperte, che inducono a
nuove domande e che non temono di ammettere quello che in effetti non
si sa. Un approccio fondamentale per non chiudere i più piccoli
nell’ambito ristretto di certezze fasulle.
Non mancano temi importanti, di natura
etica, come ‘perché mangiamo gli animali?’ o, ancor più
inquietante ‘e cosa succede quando moriamo?’. Anche qui, devo
dire, le risposte brillano per onestà intellettuale e per coraggio,
anche se è evidente che ciascuno/a di noi a queste domande risponde
a partire dal proprio punto di vista filosofico o religioso, non c’è
una risposta che vada bene per tutti.
Questo con buona pace di chi cerca nei
libri risposte ad hoc per le situazioni che si stanno vivendo e che
non si riesce ad affrontare, oppure qualcosa che assolva al compito
di gestire la curiosità dei bambini.
Questo libro, poco vistoso, con una
grafica ed illustrazioni non vistose, ma efficaci nella loro ironia,
insegna alcune cose importanti: che le domande di bambini e bambine,
a qualsiasi età, sono importanti e meritano la dovuta attenzione;
che non ci sono domande impossibili, perché è assolutamente lecito,
ed onesto, ammettere i propri limiti e dire cosa non si sa, magari
industriandosi per cercare insieme risposte attendibili; che la
conoscenza è un processo infinito, affascinante, divertente
soprattutto se lo si attraversa insieme, adulti e piccoli, in
un’esplorazione potenzialmente infinita. Infine, in questo
contesto, non ci sono risposte ‘sbagliate’: le risposte buffe, le
invenzioni dei bambini, fra cui il plexiliardo della nostra Laura,
non sono che l’equivalente delle ipotesi, idee che vanno sottoposte
al vaglio della realtà. Se non ci fossero stati adulti in grado di
pensare risposte ‘impossibili’, molti passaggi rivoluzionari
della scienza non avrebbero avuto luogo.
Prendete ‘Papà, dove si accende il
sole?’ come un eccellente modello per tutti quei momenti preziosi
in cui un bambino o una bambina vi fanno una domanda.
Lettura da condividere con lettrici e
lettori dai sei anni in poi. E buon divertimento!
Eleonora
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