STORIA E VIAGGI DELLE PIANTE
Uno dei tanti frutti, è il caso di
dirlo, del rinnovato interesse per il mondo vegetale è rappresentato
da un corposo volume firmato da Telmo Pievani e Andrea Vico, uscito
alla fine del 2019: ‘Piante in viaggio’, pubblicato da Editoriale
Scienza.
Impostato narrativamente, ovvero con un
brogliaccio di trama che fornisce il filo conduttore da un capitolo
all’altro, il libro racconta di una passeggiata molto istruttiva
che nonno e nipotina svolgono nel Mercato Grande di una città non
meglio identificata: è un mercato interamente dedicato a frutta e
verdura e la passeggiata fra queste è il pretesto per raccontare la
storia e gli spostamenti che i diversi tipi di vegetali hanno
compiuto spontaneamente o, più spesso, per opera dell’uomo.
L’intento è quello di mettere in
evidenza il ruolo delle diverse piante nell’alimentazione e quindi
anche nella storia delle civiltà, sottolineando la coevoluzione fra
loro e noi: piante modificate per selezione artificiale, ma anche una
fisiologia della digestione che si è modificata in seguito
all’introduzione di questo o quell’alimento.
Il punto di partenza obbligato è la
storia del grano e dei suoi parenti, cui tanto devono le culture del
Mediterraneo, dal neolitico in poi; ma anche farro, orzo, mais,
quinoa, miglio, che coprono praticamente quasi tutti i continenti. Si
parla poi di legumi, di tuberi, di alberi da frutto, di pomodori, di
olivi, fichi, per finire con le spezie, fra cui primeggiano caffè e
cioccolato. Dulcis in fundo, è il caso di dirlo, canna da zucchero e
barbabietola.
Un quadro completo che fa comprendere
l’importanza degli alimenti di origine vegetale nella storia delle
civiltà umane. In ciascun capitolo, infatti, si racconta dove sono
iniziate le coltivazioni, come sono state trasformate le piante nel
processo di domesticazione e la loro diffusione nel mondo.
Se un’impressione generale si può
trarre da questa lettura, direi che questa è ben espressa dal
termine complessità: complesse le relazioni, sostanzialmente di
interdipendenza, fra mondo umano e vegetale, viste dal punto di vista
dell’alimentazione; complesso l’impatto ambientale delle
coltivazioni, soprattutto quelle intensive. In realtà anche parlare
di pizza Margherita o di pasta e fagioli finisce con fare i conti con
i problemi della biodiversità e lo sfruttamento dei terreni
agricoli.
Tutto questo concentrato in un libro
per ragazzi è un po’ impegnativo, anche se alleggerito da una
ricchissima aneddotica.
La quantità di notizie e di
informazioni è davvero elevata e degna dei due autori, divulgatori
di grande rilievo, accompagnati dalle immagini di Nicolò Mingolini;
immagino sicuramente una consultazione a uso scolastico, a colmare
tante lacune nelle conoscenze di ragazzi e ragazze, ma anche una
fonte di curiosità per tutti quelli che si sono avvicinati al tema
ambientale sull’onda dei più recenti movimenti ecologisti.
Va segnalato che il libro, facente
parte della collana ‘I libri dell’Orto’, nasce dalla
collaborazione con l’Orto Botanico dell’Università di Padova,
nella cui homepage della pagina web campeggia la scritta secondo la
quale conosciamo solo il 10% delle specie vegetali.
Dunque, c’è molto lavoro per le
ragazze e i ragazzi che un giorno volessero approfondire l’argomento
e farne un bellissimo mestiere.
Eleonora
“Piante in viaggio”, T. Pievani e
A. Vico, Editoriale Scienza 2019
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