domenica 9 febbraio 2020


QUANDO IL CASO E' DISPERATO....

(con aria di convegno)

Li vendono in ogni negozietto delle città dell'East Coast: sono confezionati dentro pacchetti rettangolari e riconoscibili per la loro inconfondibile carta verde (o bianca se gluten free). 
Sono rotondi, sottili, friabili. Danno assuefazione.


Nascono a Southampton, ma noi ci siamo conosciuti un po' più a nord:
a Boston e a Providence avevo imparato a vederli a grande distanza, li avevo comprati in tutte le loro varianti e me ne ero portata in Italia una considerevole scorta, pensando però che li avrei potuti comprare serenamente in rete, una volta finita la riserva. 
Ma no: carissimi, inavvicinabili. 
Il caso si fa disperato. 
Lentamente dimentico, ma inaspettatamente a Cipro riemergono nella mia memoria. Spippolo un po', ma i costi non sono cambiati. Però, però, però...Il caso vuole che, girando intorno al nome Tate's, io scopra la possibile fonte di tutto questo: il libro di ricette Tate's dei biscotti Tate's. 
A Cipro compro il libro dei biscotti di Southampton incontrati a Boston e li preparo a Roma.
Ed ecco il risultato.


Ingredienti
120 gr di farina
7 gr di lievito per dolci
7 gr di sale
115 gr di burro
75 gr di zucchero di canna
75 gr di zucchero bianco
1 uovo
40 gr di zenzero disidratato
oppure
40 gr di gocce di cioccolato
due cucchiaini di acqua


In una ciotola mescolate la farina, il lievito e il sale.
In un'altra montate lo zucchero con il burro fino a ottenere una crema morbida (io uso il frullatore e viene benissimo senza sbattezzarsi), quindi aggiungete l'uovo e montatelo insieme alla crema di burro e zucchero quindi l'acqua e aggiungete la farina e mescolate con cura.
A questo punto mettete lo zenzero sminuzzato piccolo piccolo o le gocce di cioccolato, a scelta. L'impasto che ne risulta è morbido e non maneggiabile con le mani, ma con l'aiuto di due cucchiai mettetene dei mucchietti molto distanziati tra loro sulla carta forno che fodera la leccarda.
Infornate e coucete per 12 minuti nel forno che avrete preriscaldato a 180°. Da mucchietti che erano diventano dischi sottili.
Il gioco è fatto e se chiudo gli occhi mi sembra di aver acchiappato qualcosa di molto simile agli inarrivabili e costosi biscotti americani.


 Carla

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