PALME AL POLO NORD
E’ arrivato da poco, ma si è subito
fatto notare: ‘Palme al Polo Nord. Perché il clima sta
cambiando?’. E’ un corposo tomo dalla copertina cartonata, con le
pagine fitte fitte di informazioni.
Lo ha pubblicato, con il consueto
intuito, Editoriale Scienza, ed è opera di Marc ter Horst; devo dire che mi ha incuriosito non poco il suo curriculum, che
parla di una formazione umanistica presto riconvertita al difficile
lavoro del divulgatore scientifico, soprattutto per ragazzi. Credo
che in questo si evidenzi come la buona divulgazione sia fatta da
una grande capacità di gestione dei testi, e quindi di capacità di
comunicazione su argomenti anche di grande complessità, e nello
stesso tempo di un notevole retroterra di consulenze specialistiche,
che tengono lontano i tanto temuti errori. E qui di specialisti, che
hanno rivisto il testo, ce ne sono diversi.
Con questo bel biglietto da visita, il
libro di questo autore olandese, esordiente in Italia, si presenta
come un serio, approfondito viaggio nella complessa tematica del
cambiamento climatico.
Diviso in dieci capitoli, illustrati da
Wendy Panders, il libro tratteggia sinteticamente una storia del
clima, che è un necessario punto di partenza per capire cosa sta
avvenendo ora. Senza diventare pedante, l’autore racconta come il
clima sia mutato anche drasticamente nel corso delle ere e che quindi
non necessariamente un mutamento anche radicale implichi la fine del
pianeta. Ma della vita che lo popola attualmente forse sì.
Se dunque, visto in termini di tempi
geologici, il mutamento climatico non rappresenta una novità per la
Terra, la sua accelerazione nel corso dell’ultimo secolo rischia di
mettere in seria discussione i nostri standard di vita attraverso una
serie di cambiamenti che riguardano la temperatura, il livello dei
mari, le condizioni ambientali, le estinzioni di specie animali e
vegetali.
Con grande onestà, Marc ter Horst
mette in luce i diversi punti di vista, le obiezioni, spesso di
natura economica e politica, alle teorie sul riscaldamento globale; e
mette in luce anche il grande bivio che ci aspetta: attrezzarsi ad
affrontare i cambiamenti climatici, con il loro portato più o meno
catastrofico, o cercare di attaccare le cause di questi processi? Il
primo atteggiamento è sostanzialmente tecnologico e cerca di trovare
soluzioni pragmatiche, per esempio al moltiplicarsi di eventi
meteorologici intensi; l’altro approccio è politico, ma
soprattutto culturale, perché mette in discussione il modello di
sviluppo oggi dominante.
Nell’ultima parte vengono date anche
delle indicazioni pratiche su quegli aspetti della vita quotidiana
che ciascuno di noi può modificare in vista di uno stile di vita
nuovo.
L’argomento è dunque di grande
interesse e di sicura attualità; viene trattato con termini chiari,
spiegazioni comprensibili, ma approfondite, con un accenno di ironia
che mitiga la seriosità del testo. E’ un libro per ragazze e
ragazzi di almeno dodici anni, ma è anche un ottimo libro di
divulgazione per adulti, in cui si possono trovare argomenti e
spiegazioni precise e documentate.
E’ un testo corposo, impegnativo, che
richiede magari qualche spiegazione supplementare da parte di
genitori o insegnanti; può essere anche il punto di partenza per un
percorso didattico.
Non deve spaventare la mole o il
linguaggio scientifico, perché la brevità dei capitoli e lo stile
un po’ ironico e un po’ paradossale rendono comunque la lettura
piacevole, se non appassionante.
Siamo un po’ tutti su un pezzo di
banchisa alla deriva, come l’orso della foto contraffatta che ha
fatto il giro del mondo; perché ragazzi e ragazze non dovrebbero
desiderare di saperne di più, per farsi una propria idea e decidere
del proprio futuro?
Eleonora
“Palme al Polo Nord. Perché il clima
sta cambiando?”, M. ter Horst, W. Panders, Editoriale Scienza 2020
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