OGNI STORIA HA UN LUOGO
O viceversa; ma scoprire la storia di un luogo in fondo è opera di ricostruzione storica, ricerca di documentazione. Mentre dare un luogo preciso, per essere esatti una casa, ad una storia è opera almeno in parte di invenzione.
E’ questo l’interessante punto di partenza del libro di Seiji Yoshida, raffinato illustratore giapponese, ora pubblicato da L’Ippocampo: ‘Il libro delle case straordinarie’.
Può essere considerato come un puntiglioso esercizio di stile o come un invito a fantasticare sui luoghi immaginari, in ogni caso abbiamo di fronte un inconsueto repertorio di abitazioni, rappresentate nelle loro facciate, nelle sezioni, in dettagliatissime piantine che spiegano ogni particolare.
Ogni luogo è proprio presentato così con due o più tavole, accompagnate da spiegazioni, didascalie, una breve storia del personaggio che lo abita. Interrompono la sequenza delle tavole due approfondimenti, che riguardano i tetti e i bagni, argomenti in effetti piuttosto interessanti. Alla fine, oltre agli schizzi e ai bozzetti, con il chiarimento su alcuni aspetti tecnici, vengono riportati i riferimenti storici di alcune tavole.
Abbiamo così alcune abitazioni che hanno riferimenti ben precisi: il faro col suo malinconico guardiano, o ‘La torre vicina al confine’, ripresa da costruzioni della Georgia del XIX secolo; o una prodigiosa casa sull’albero del Connecticut di oggi.
Ma ci possono essere anche ispirazioni più vaghe, ambientate per esempio in Tibet, oppure del tutto fantastiche, come nel caso della ‘Ragazza della città sommersa’, dove si vede una Hong Kong di un ipotetico futuro, o ‘La casa sull’albero del cacao’.
L’abilità dell’autore nel creare queste ambientazioni con analitico realismo è davvero notevole, così come lo è il suo tratto, considerando che tutti i disegni sono fatti a mano libera e colorati sapientemente ad acquerello, proprio quando un soggetto del genere avrebbe potuto essere trattato adeguatamente col disegno digitale.
I personaggi risentono dello stile illustrativo delle ‘anime’, i fumetti giapponesi che hanno visto grandissimi maestri, elemento stilistico che contraddistingue in particolare alcune tavole.
In conclusione questo è un libro che può essere usato in molti modi: come spunto per proprie invenzioni, come studio di tecniche di disegno e pittura applicate al tema della casa, come carrellata storica di ambientazioni diverse.
Le tracce narrative sono brevi accenni, ma bastano a giustificare quel luogo, quella determinata atmosfera. Ci si potrebbe cimentare a seguire questi spunti per vedere dove l’ispirazione può portare il giovane lettore o la giovane lettrice. Può essere apprezzato da chi ama fantasticare, da chi ama il disegno, da chi è curioso di architetture reali e immaginate, direi dai sette ai novantanove anni.
Eleonora
“Il libro delle case straordinarie”, S. Yoshida, L’Ippocampo 2021
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