lunedì 17 giugno 2024

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

DA SEIN 

Oggi come stai? Kathrin Schärer (trad. Claudia Valentini) 
Il Castoro 2024 


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 3 anni) 

"Sono incuriosito." 
"Sono impaurito." 
"Sono felice." 
"Sono triste." 
"Sono nei guai." 

Ogni volta un'emozione, uno stato d'animo, attraversa gli animali che lo esprimono attraverso l'espressione di musoni e musetti e attraverso la loro postura del corpo. 
Un ermellino è impaziente e si sporge in avanti per capire perché la fila per comprare il gelato vada tanto a rilento... 
Un elefante è indeciso su che gusti scegliere per il proprio cono gelato fa sì che dietro di lui la coda di altri clienti spazientiti si allunghi...


Uno scoiattolo dal dentista si fa ancora più piccolo di quel che già è, perché tra poco tocca a lui finire sulla sedia reclinabile a bocca spalancata... 
Un giovane coniglio si sente escluso perché per lui apparentemente non c'è posto sullo slittino su cui gli altri tre stanno per lanciarsi in discesa, esultanti... 

Sembrerebbe uno dei tanti libri che negli anni l'editoria per l'infanzia ha pubblicato sulla questione della catalogazione delle emozioni. Ce ne sono davvero tanti, di qualità diversissima. 
Ricordo un antesignano, Emozioni di Mies Van Hout, del 2011, che Lemniscaat pubblicò, infrangendo uno dei tabù più resistenti dell'editoria per l'infanzia: il fondo nero in cui vari pesci sguazzavano, tristi, nervosi, annoiati o spensierati. 
Sembrerebbe, ma non è. 
Le cose che mi hanno fatto rizzare le orecchie sono due: il fatto che sia un libro di Kathrin Schärer e il fatto che il suo titolo originale, in tedesco, sia: Da sein. Was fülhst du? 
Partiamo da Kathrin Schärer. 
Purtroppo, pur essendo una grandissima illustratrice e autrice, che ha pubblicato libri magnifici, in Italia di titoli a sua firma ne circolano ben pochi. Eppure.
L'ho sempre considerata è una delle migliori nel disegnare - e rendere espressivi alla massima potenza - gli animali, con quelle sue matite che non si allontanano mai troppo dai grigi ai bruni. Accanto a questo grande talento, va riconosciuta anche la sua sottile ironia, che attraversa tutte le sue tavole. 
Spesso in coppia con i più grandi da Pauli a Hohler, passando per Schami, ma anche da sola ha concepito libri molto significativi.


Insomma, Kathrin Schärer ha moltissimo da dire e mai banalità. Almeno non fino ad adesso. 
Dal che se ne deduce che questo libro, oltre alla qualità evidente delle illustrazioni, non può essere uno dei tanti libri sulle emozioni, che lasciano il tempo che trovano... 
E così si passa alla questione del titolo che lei ha scelto: Da sein. In tedesco Da sein significa letteralmente essere lì, o in senso più lato il termine Da sein o Dasein (tuttoattaccato) vuole significare esserci, essere presente (strizzando l'occhio a Heidegger, solo per citare il più recente), ma anche più semplicemente l'esserci, nel senso di sperimentare la vita, essere al mondo. 
Tutto questo nel titolo italiano non è sopravvissuto. Ma resta il fatto che la Schärer, nel renderlo centrale, abbia voluto rivolgersi non solo ai bambini (Was fülhst du? ), ma anche ai grandi (Da sein) che questo libro prenderanno in mano per leggerlo ai più piccoli. 
E questa scelta si può facilmente presumere sia dettata, non solo da tale contingenza, ma soprattutto da una consapevolezza molto più profonda: le emozioni sono territorio che un grande e un piccolo condividono!
 

Quindi ancora una volta, come si diceva pochi giorni fa a proposito di Maria Parr, siamo di fronte a un libro che attraversa territori di comune appartenenza, regioni emotive che grandi e piccoli possono riconoscere e attraversare alla pari. 
Dunque, quel titolo enigmatico e filosofico e quel sottotitolo was fülhst du?, come ti senti? cosa provi? come stai? io lo intenderei più provocatoriamente rivolto a tutti e non solo ai più piccoli, per via degli angoli stondati, dei topini e degli scoiattoli in copertina... 
Per questa precisa ragione penso che sarebbe un bel divertimento e un cimento, nonché una bella prova di maturità educativa, se un grande e un piccolo - preventivamente coperto il testo - si confrontassero con le singole trenta immagini e ne potessero dare una loro personale interpretazione E non solo verbale, ma volendosela godere fino in fondo, anche espressiva. 
A parte un vario repertorio di facce messe a confronto, ne verrebbero fuori delle belle discussioni e chiacchiere insieme. E senza parere, si eserciterebbe la rara arte di imparare a leggere le immagini. E ne potrebbero scaturire interessanti sfumature interpretative. 


Ecco, sfumature interpretative che mi hanno vista perplessa, per esempio, nel leggere che gli occhioni spalancati, un sorrisetto fremente, le unghie che affondano un po' nel pelo, l'essere rannicchiato in corpo compatto e teso (addirittura straripante dalla pagina che lo dovrebbe contenere) e, a sigillare il tutto, la coda sulle zampe in quel pochino di tensione tenuta a freno, quello che nell'originale è gespannt appunto, si trasformi in un molto più placido: sono incuriosito, perdendo un po' il senso dell'impazienza che mi pare sia lì sotto gli occhi... 
Dico un'ovvietà, ma questo libro è costruito sul dialogo fitto fitto di due voci, immagine e testo, tanto più le si ascolta e le si 'legge' attentamente entrambe, tanto più il libro potrà brillare. 


Questione di feeling... 

Carla

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