"Una cosa è vedere e un'altra è osservare. Una cosa è sentire e un'altra è ascoltare. Una cosa è odorare e un'altra è annusare. Una cosa è toccare e un'altra è tastare. Una cosa è mangiare e un'altra è assaporare. La differenza tra le une e le altre sta nell'attenzione che vi poniamo."
Se questa differenza non siete in grado di coglierla, se nell'arco delle 24 ore di un giorno sono più le volte che vedete-sentite-odorate-toccate-mangiate di quelle in cui osservate-ascoltate-annusate-tastate-assaporate questo post e questi libri non fanno per voi.
Mollate subito e andate a farvi un giro.
In caso diverso, sedetevi perché non sarò breve.
Tre premesse.
La prima. Personalmente nutro un vero culto per le cose, gli oggetti (che diventa mania quando si tratti di contenitori). Ne apprezzo la forma, la funzione, ne riesco a immaginare ulteriori usi, se si rompono mi dispero e lo stesso accade se le perdo (lì partono immediatamente le novene a Sant'antonio, così ho imparato da mia madre. Sant'antonio mi ha fatto ritrovare un orecchino del Settecento smaltato incastrato tra due sanpietrini...).
La seconda. Trovo fondamentale coltivare nei piccoli la curiosità per ciò che li circonda. Compresi gli oggetti, di cui loro (al pari della sottoscritta) amano circondarsi e amano raccogliere e collezionare.
Molto spesso i bambini sono degli animisti laici, ovvero agli oggetti conferiscono nomi, caratteri, poteri. Ma questo ci porterebbe lontano.
Insomma è un fatto che bambini e cose di norma vadano tra loro d'accordo (ad adulti piacendo). E quindi mi pare che il "mondo delle cose" possa essere un'ottima palestra per esercitare in loro giorno dopo giorno la curiosità, motore del mondo. I bambini, almeno un tempo, erano già per loro indole degli abili smontatori di oggetti, proprio per capirne i meccanismi. Vederli all'opera con la gente di Smonting (Tuttestorie 2023) è stato illuminante.
La terza premessa è che io Elena Odriozola, basca classe 1967, la trovo proprio interessante.
I suoi libri In Italia, se non ci fosse Lupo Guido, sarebbero inesistenti.
Dunque, se esce un libro da lei illustrato che parla di cose, o meglio che racconta come queste funzionano oppure altre informazioni, frutto di quell'attenzione a cui alludeva l'autore nelle prime righe, non posso proprio fermarmi.
Il libro in questione si intitola Lezioni di cose.
Condivisibile anche l'impostazione: sono lezioni, senza paura di farsi maestri, da parte dell'autore che è Gustavo Puerta Leisse. In Italia esce per la casa editrice Quinto Quarto, che nel suo dna ha un altro elemento per me importante: parla ai bambini come potrebbe parlare agli adulti. Cosa che spesso rende i loro libri più interessanti e più sfidanti di altri, nel dare per assodato che la complessità è roba da bambini come da grandi.
Si potranno forse limare qui e lì i lessici, si potranno scomporre più a fondo i concetti, ma la sostanza non deve cambiare.
Lezioni di cose accende una serie di connessioni interessanti.
La prima: c'è un libro che me lo ricorda moltissimo: nella collana Cose spiegate bene, edito da Iperborea con il Post, compare il titolo La sicurezza degli oggetti.
I due libri condividono - grossomodo - l'impianto generale.
Entrambi sparano in mille direzioni diverse altre suggestioni da seguire. Entrambi lavorano in modo monografico su alcuni oggetti, alcuni dei quali, evidentemente più iconici di altri, si trovano in entrambi: il coltellino svizzero, le monete.
E siccome tra gli oggetti c'è anche il bidet e la sua controversa storia, non posso non andare alla seconda connessione: i meravigliosi libri di David Macaulay, il mio preferito: Toilet: how it works e gli altri dedicati all'occhio, all'aereo e poi all'ultimo The Way Things Work (Come funzionano le cose, nelle sue varie edizioni). Il suo pennino a china, la sua capacità di zoomare sugli oggetti, la sua rara ironia che gioca con la scala degli oggetti, tutto concorre a rendere i suoi libri veri e propri piccoli capolavori.
E ancora, terza connessione, visto che in La sicurezza degli oggetti si cita la scomparsa quasi totale delle cartoline, non posso non pensare al libro di Massimo Mantellini, Dieci splendidi oggetti morti, uno dei quali è proprio la lettera, la sorella maggiore della suddetta cartolina, accanto alle carte stradali, al telefono fisso...
Accanto a tutte queste divagazioni, Lezioni di cose diventa il perno necessario per far ruotare tutto.
In elenco ci sono quattordici piccole monografie su oggetti che sono nel contempo armi, attrezzi, strumenti, che al loro interno hanno meccanismi che li fanno funzionare.
Sono tutti solidi, tranne uno che prende la forma del suo contenitore. L'ultimo, che chiude magnificamente un libro magnifico, è un oggetto simbolo per eccellenza.
Ma se ne parlerà poi.
Molti, si apprende durante la lettura, sono restati fuori: la matita, l'ombrello...
Tra quelli in elenco, lascerei fuori il fresbee, perché lo odio avendolo preso sul labbro quando avevo quindici anni e il vaso da fiori che non mi dice granché.
La rimanente dozzina me la sono bevuta come un bicchiere di acqua quando si ha sete.
La cosa che più rende convincente il lavoro di Gustavo Puerta Leisse ed Elena Odriozola è il continuo variare percorso.
Spesso, ma non sempre, si raccontano le diverse tipologie: la palla, oppure i bottoni e le diverse metodologie per attaccarli. Altre volte si gioca: con il dado si sono inventati un bel modo di divertire e ragionare sul concetto di probabilità e possibilità.
Allo stesso tempo portano il lettore a osservare come i numeri disegnati su ogni faccia del dado sono disposti diversamente: per intenderci i sei pallini non riprendono i tre o i due ma si dispongono in coppie serrate, niente assimila il quattro a due volte il due...
Altre volte si fa della grande ironia, si gioca con l'assurdo, con lo scacciamosche per esempio o con i volanti impossibili.
Di certo il pensiero e l'illustrazione si muovono di concerto: bella l'idea di elencare le diverse prese dei cucchiai di legno per girare la zuppa o per servire in tavola o per raschiare il fondo della pentola, accanto ai disegni di Odriozola che giocano facendoci vedere come un cucchiaio, per forma, sia anche una chitarra o un remo o forse uno specchio [continua]
Carla
"Lezioni di cose. Un universo a portata di mano", Gustavo Puerta Leisse, Elena Odriozola (trad. Maura Romeo), Quinto Quarto 2025
"La sicurezza degli oggetti", in Cose spiegate bene, AA.VV. Iperborea 2025
"Toilet How it works" , David Macaulay, Sheila Keenan, Roaring Brook Press 2013
"Dieci splendidi oggetti morti", Massimo Mantellini, Einaudi 2020
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