Questa volta mi piace suggerire tre libri abbastanza lontani dalle tipologie classiche della narrativa per ragazzi, in questo caso rivolta a giovanotti/e sopra i dodici anni. I romanzi che vi propongo son per ragazzi, ma non rientrano nelle consuete categorie della cosiddetta letteratura di genere, che sia il fantasy o l’horror o in gotico più o meno romantico; non hanno messaggi o testimonianze di grande impatto, ma sono storie interessanti, scritte, sia pure con stile diversissimo, con grande efficacia.
Il primo libro di cui vi voglio parlare è Sganciando la luna dal cielo, di Gregory Hughes, uscito da poco. E’ un libro di avventura pura: due fratelli, rimasti orfani, vanno alla ricerca dello zio, con fama di essere un grande spacciatore, viaggiando dal Canada a New York; ovviamente mille avventure e mille incontri, dal truffatore di strada al rapper dal cuore d’oro, mescolando realismo e una vena fantastica rappresentata, per esempio, dai poteri della piccola protagonista, di sangue quasi indiano (il cui nome nativo è ‘Piccolo Ratto’), oppure la varia umanità che popola le strade della Grande Mela e nasconde una grande generosità sotto i cattivi rapporti con la legge. Ma non manca la componente drammatica, l’incontro con un’organizzazione di pedofili, le sparatorie e un finale che non ci si aspetterebbe. Di questo libro ho apprezzato la leggerezza con cui tratta anche le situazioni più drammatiche, la descrizione della ‘fauna’ metropolitana, la varia umanità che riunisce il bene e il male con limiti che spesso si confondono; ho apprezzato l’originalità dei personaggi principali e, soprattutto, la descrizione del bellissimo rapporto fra fratello e sorella, fatto di un legame profondo e di piccoli screzi, di sensi di colpa e di lealtà; e poi, come è ovvio, l’amore per il viaggio, l’apertura mentale che porta a saper parlare con chiunque si incontri sul proprio cammino.
Un altro romanzo ‘on the road’, adatto forse a ragazzi appena un po’ più grandi, è Cielo di sabbia, di Lansdale, uscito quest’estate per i tipi di Einaudi. Anche qui territori immensi percorsi da tre ragazzini in fuga dalla siccità e dalla fame, dall’Oklahoma al Texas, lasciandosi alle spalle le rovine delle proprie case e le tombe improbabili dei propri cari. Incontri fra i più disparati, fra gangster, hoboes, pugili falliti e banditi sulla via della redenzione. Ma, incredibilmente, un mare di speranza, un tenace amore per la vita, l’idea che, in qualche modo, si riuscirà a cavarsela. Anche in questo romanzo, la protagonista femminile è interessante e, come Piccolo Ratto, piena di risorse e intimamente libera.
Shane Peacock, invece, ci porta in strade di tutt’altro genere: in L’Occhio del Corvo entriamo nei sordidi bassifondi della Londra vittoriana, pullulante di un’umanità miserabile, che si muove nella sporcizia e nella nebbia; il lettore viene portato per mano in questo labirinto, in cui gli omicidi sono contrassegnati dalla presenza dei corvi, seguendo gli esordi di un giovanissimo Sherlock Holmes. La ricostruzione d’ambiente è accurata, addirittura credibile il personaggio di Sherlock ragazzino, che si muove come un pesce nell’acqua nell’oscuro labirinto di strade e vicoli londinesi, pieni di oscuri presagi; un ragazzino che da lì dovrebbe prendere le mosse in quella lotta contro il male che lo impegnerà tutta la vita. Per chi ama Conan Doyle, è un interessante e riuscito esercizio di stile, ma è anche un vero giallo, con i suoi omicidi efferati, con i suoi risvolti drammatici. Ci sarà lo scioglimento dell’enigma, ma il giovane Sherlock pagherà un prezzo molto alto al raggiungimento della verità. Se, dunque, ci sono tutti gli ingredienti di un genere letterario, la scelta interessante è di non edulcorare, non annacquare l’aspetto anche cupo delle storie di Conan Doyle, avvicinando il giovane lettore ad un tipo di narrativa che indugia sulla descrizione d’ambiente, sui caratteri dei personaggi, sulle inevitabili battute d’arresto che anche una mente raffinata e sottile come quella del giovane Holmes è costretta a subire. Insomma L’Occhio del Corvo è un eccellente viatico per approdare a Conan Doyle e perché no? a Dickens.
Confidiamo che la Feltrinelli continui in questa ricerca, che mi sembra davvero interessante, sulla narrativa dedicata ai ragazzi di quella misteriosa età di passaggio per cui non sono più piccoli, ma non hanno ancora affinato un palato da veri divoratori di romanzi.
Eleonora
“Sganciando la luna dal cielo”, G. Hughes, Feltrinelli kids 2011.
“L’occhio del corvo”, S. Peacock, Feltrinelli kids 2011.
“Cielo di sabbia”, J.R. Lansdale , Einaudi 2011.
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