IL PENTOLINO DI ANTONINO, Isabelle Carrier
Kite edizioni, 2011
ILLUSTRATI per PICCOLI (dai 5 anni)
"Antonino trascina sempre dietro di sé il suo pentolino."
Questo pentolino gli è caduto sulla testa, e Antonino non è più come gli altri: è molto sensibile, è un talento con i pennelli, ama molto la musica, ed è sempre in cerca d'affetto. Ma questo pentolino che si deve sempre trascinare dietro crrr... crrr... crrr... fa di lui un bambino diverso. Gli complica la vita, si incastra dappertutto gli impedisce di fare ciò che fanno gli altri e Antonino fatica, si arrabbia, piange. La gente si infastidisce, lo trova strano ed inquietante. Antonino vorrebbe tanto liberarsi del suo pentolino crrr... crrr... crrr... ma è impossibile e allora decide di nascondersi agli occhi degli altri, e infatti tutti gli altri smettono di accorgersi di lui. Tutti, tranne una: una signora gentile con il vestito a fiorellini e un piccolo pentolino verde custodito nella tasca.
Sarà lei ad insegnare ad Antonino a convivere con il suo pentolino. Confeziona per lui due cose: una nuova fiducia in sé stesso e una bella sacca rossa per contenere il suo pentolino, che all'improvviso smette di essere un ingombro fastidioso. Pur non avendo cambiato nulla di sé, e pur avendo sempre con sé il suo pentolino, ora Antonino ha una vita che è ogni giorno più bella e più semplice: con gli amici giocare al parco, allestire mostre di successo dei propri quadri e, soprattutto, avere tanto amore intorno.
Ma cosa si nasconde dentro il pentolino cui Antonino è legato per la vita?
Dentro il pentolino c'è forse un handicap, uno svantaggio, una difficoltà, un intralcio, un ostacolo. Qualcosa che lo fa andare a una velocità diversa, che lo rende strano agli occhi degli altri, lo fa faticare, lo rende nervoso, lo fa sentire solo, piccolo, indifeso e addirittura invisibile.
Un pentolino che non lo lascia mai, che è costretto a tirarsi sempre dietro crrr... crrr... crrr... Un pentolino da cui non ci si può dividere, di cui non si può ignorare l'esistenza e con cui è necessario imparare a convivere. Il trucco sta nel trasformarlo in qualcosa di positivo ed ecco che la particolarità diventa un valore.
Tutti noi, magari anche solo per un giorno della nostra vita, abbiamo avuto un nostro pentolino da trascinare crrr... crrr... crrr... che ci ha rallentato il ritmo, che ci ha fatto sentire diversi dagli altri. Con le difficoltà bisogna fare i conti e tanto prima riusciamo a trovargli un loro senso, una loro dimensione positiva, tanto prima impariamo ad accettare il nostro pentolino, ovvero noi stessi per quello che siamo con le nostre paure, i nostri limiti, tanto prima anche la vita ci sembrerà meno in salita.
Messaggio ricevuto: semplice e potente.
Come semplici e potenti sono anche i disegni di Isabelle Carrier, che per il tratto così simile a quello dei bambini stessi, ricordano tanto i teneri Mumin (qui sotto immortalato il mio amato Mumin da compagnia).
Un semplice tratto a matita: una nera, una rossa e una verde e basta. E' un segno semplificato che prende forza dal fondo bianco che si allarga intorno, ma che proprio in virtù di questa sua estrema semplicità sprigiona una potenza enorme.
Il pentolino di Antonino è una storia piccola, lieve, fatta di poche cose e poche parole, pochi colori ma gigantesca nella sua capacità di raccontare con insolita sensibilità e sotto metafora la difficoltà che accompagna gli Antonini, grandi o piccoli che siano.
crrr... crrr... crrr...
...Carla
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