C’è un rituale irrinunciabile nell’ultimo giorno della Fiera del libro per ragazzi a Bologna: quando quasi tutti stanno smontando gli stand, si va in giro per cercare di comprare qualcuno dei libri stranieri adocchiati nei giorni precedenti; la mia tappa fissa è lo stand del Messico, dove l’inflessibile Raoul mi dice: ‘questo no, quello no, quest’altro forse, ripassa più tardi..’. Dopo queste contrattazioni estenuanti, di solito riesco a portarmi a casa qualcosa.
Quest’anno mi è andata bene: a Bologna sono riuscita ad accalappiare Un Abrazo, di Maria Baranda, che comincia così:
Cuando es larga la noche
y fria y oscura y no hay luna que alumbre
los suenos que estan en mi cama…
Un abrazo!
Si tratta di un piccolo cartonato che ruota intorno a quei momenti di solitudine, o di noia, o di stupore, in cui è forte il desiderio di condividere, di sentire vicino anche solo l’orsetto (o il coniglio) di peluche.
Piccolo, delicato, ben illustrato da Cecilia Varela, è entrato con mia grande gioia nella sacca che alla fine della fiera è già piena di cataloghi, di appunti, e di qualche altra perla pescata negli stand.
Avrei voluto prendermi, in realtà, un altro libro messicano (anzi, più d’uno, visto che raramente sono tradotti in Italia, e il Messico è un paese emergente, anche per quanto riguarda l’editoria per ragazzi); ma il buon Raoul mi aveva detto di no. Questa volta, però, sono stata fortunata, perché un editore intelligente ha pensato bene di acquisirlo e ‘No’, di Claudia Rueda, mi si è materializzato davanti la scorsa settimana.
Avevo avuto notizia di questa bella acquisizione già qualche settimana prima e quindi ho pregustato il piacere di ritrovarmelo di fronte. Mi ricordavo di aver visto a Bologna Giovanni insieme ad Anna, mitica libraia torinese, svolazzare intorno a quel libro, parlottando, ma non speravo di vedere il libro in Italia così presto.
Cos’ha di speciale questo libro?
Descrive mamma orsa e il suo orsetto, quando incalza l’inverno e comincia a nevicare; l’orsa richiama il suo piccolo per farlo entrare nella tana dove passeranno l’inverno; il piccolo però non ha nessuna intenzione di andare a dormire e trova mille scuse per rimandare il momento, finché non rimane solo in mezzo alla bufera…come finirà? Ovviamente bene, ma con un finale intelligente, in cui all’orsetto è concessa una resa con l’onore delle armi.
Ovvero, fuor di metafora, quando un bambino, che ha tenuto il punto fino a quel momento, cede, merita che la sua non sia una resa, ma una dignitosa tregua, preludio di nuovi, e salutari, tira e molla, che, a quanto pare, non finiscono certo con l’infanzia.
Le illustrazioni sono semplici, immediate, adatte ai bimbi piccoli, direi dai 3/4 anni, e la realizzazione grafica è raffinata, con un difficile gioco fra lucido e opaco che riesce a rendere anche una nevicata sulla neve.
Insomma, bello e intelligente, quindi grazie all’editore italiano, Lapis, che ce l’ha portato, grazie a Giovanni e ad Anna, che l’hanno scelto.
Eleonora
“Un abrazo!”, M. Baranda, C. Varela C., Ediciones el Naranjo 2009
“No”, C. Rueda, Lapis 2011.
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