martedì 9 aprile 2013

OLTRE IL CONFINE (libri dall'estero)

IL LIBRO TROVATO

Lost and Found, Oliver Jeffers
Harper Collins, 2005


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 3 anni)

"Once there was a boy and one day he found a pangiun at his door.
The boy didn't know where it had come from, but it began to follow him everywhere.
The penguin looked sad and the boy thought it must be lost."

C'era una volta un bambino che un giorno si trovò un pinguino alla porta. Il bambino non sapeva da dove fosse arrivato, ma il pinguino cominciò a seguirlo ovunque. Il pinguino sembrava triste e così il bambino pensò che si fosse perso.

Così comincia la storia di una relazione tra un bambino dalla maglietta a righe e un pingue pinguino. Dove portereste un pinguino perduto, se bussasse a casa vostra? Il bambino lo portò prima all'ufficio Oggetti smarriti, quindi chiese agli uccelli e poi alla sua paperella del bagno. Nessuno ne sapeva nulla. Voleva aiutarlo ma non sapeva come. Studiò e seppe che i pinguini vivono al polo sud. Così si organizzarono entrambi per il lungo viaggio che li attendeva e alla fine salparono. 

Navigarono su mari tranquilli e agitati, ma alla fine raggiunsero la banchisa. Lì si salutarono e si separarono. Ma quel pinguino aveva una faccia ancora più triste di prima. E solo allora il bambino capì il grande fraintendimento. Remò in direzione contraria, ma del pinguino però non c'era più traccia....
 

Una storia sottile ma di tenace resistenza. Un po' come quei fili che quando cerchi di spezzarli ti segano la mano...
Questo libro è finalmente nelle mie mani. Lo avevo perduto, perché Zoolibri lo aveva messo fuori edizione, ma come quel filo, anche io sono tenace e così me lo sono andato a cercare oltreoceano. Perso e trovato: lost and found.
Una trama sottile, dicevo: solo poche parole per raccontare un'amicizia. Due parole nel titolo che possono essere lette nella loro accezione letterale, ma anche come metafora della relazione tra esseri umani per antonomasia: l'amicizia.
Oliver Jeffers è ugualmente sottile e tenace anche nell'illustrazione. Con il suo tratto stilizzato, due gambette secche ai bambini, la testa rotonda come quella di Charlie Brown, ma nello stesso tempo così carico di espressività, data magari da un puntino/occhio messo al punto giusto di una faccia per renderla triste, perplessa o riflessiva, è capace di rendere stati d'animo, pensieri, atmosfere.
Il bambino è vittima di un grande equivoco e il pinguino muto non può andargli incontro per farsi capire. Ma se è vero che alla fine tra amici ci si capisce anche senza dire una parola, forse lo sguardo innegabilmente triste del pinguino sta aprendo l'orizzonte nella testa del bambino. Quel pinguino non è perduto. È solo, solo.

Meraviglioso.

Carla








Noterella al margine:
Zoolibri, ti prego ristampalo, ce n'è un gran bisogno.

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