domenica 7 aprile 2013

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

DISEGNARE QUELLO CHE TI VA

Tutto il giorno a ragionare su un libro - e non vi dico qual è - con disegni strepitosi che sembrano una texture assurda piena di personaggi astrusi e oggetti diversissimi che, nei loro profili, si incastrano gli uni negli altri e che sono un vero inno all'immaginazione. E poi arriva tra le mie mani il libro di Tessaro, che proprio di questo va a parlare


Io sono un ladro di bestiame felice, Gek Tessaro
Il Castoro, 2013


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)




"Puoi disegnare un cavallo.
Due cavalli, tre cavalli, quattro cavalli,

cinque cavalli, ma anche sette cavalli, facciamo quattordici cavalli, anzi quindici

e se a questo punto te la senti, cinquantasei cavalli.

Potrebbero essere addirittura cento, un'intera mandria che galoppa nel vento,

e tu sei un ladro di bestiame felice e contento."





Che a Gek Tessaro fin da piccolo piacesse disegnare è cosa nota. Disegnare cavalli, ancora di più.

E così è lui a intonare questo inno, in rima, che ha lo scopo di indagare il senso ultimo del disegno, del gusto che si prova nel prendere una matita in mano e cominciare a riprodurre la realtà, ma anche e forse ancora di più, la fantasia.

Puoi disegnare quello che ti va: questo è il punto di partenza.

Puoi disegnare tutto quello che ti passa per la testa: puoi fare grande ciò che in verità è piccolino. Puoi disegnare una storia che comincia, puoi farla andare dove vuoi, puoi disegnare giocando con le parole, puoi disegnare quel che non si vede, puoi disegnare giocando con lo spazio del foglio, riempiendolo di mille cose o piegando il collo della giraffa troppo alta. 


Se sei stanco puoi mollare il tuo a disegno a metà e la capra non si risentirà.

Insomma, conclude Gek il suo discorso, si può disegnare tutto e anche di più perché chi ha la matita in mano guida il gioco.

In una sorta di confessione finale il lettore apprende che disegnare per Tessaro è stato un modo per raccogliere sulla carta tutto ciò che gli piaceva e che gli occhi non potevano memorizzare per sempre. Con la matita e i colori lui ha trasportato dal cuore sulla carta ciò che non voleva dimenticare o perdere.  
E lo ha fatto attraverso un linguaggio che è il più universale di tutti.



Non sempre i libri di Gek Tessaro mi hanno convinto: alle volte, leggendoli, i testi mi parevano deboli nella scrittura forzata dalla rima, altre volte i suoi disegni mi sono sembrati esercizi di stile poco comunicativi. Ed è per questo che sono sempre prudente quando vedo un suo libro. Ma Io sono un ladro di bestiame felice mi pare funzioni in ogni sua parte. Scorre bene la rima, il disegno, racchiuso in una pagina quasi quadrata, è molto coerente.
Bello, soprattutto, il senso ultimo dell'intero libro.

Io sono un ladro di bestiame felice andrebbe adottato come libro di testo nelle scuole medie, dove ho visto la timidezza di ragazze e ragazzi di fronte alla pagina bianca diventare quasi un'ossessione.



Carla

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