lunedì 27 luglio 2015

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


LA RELATIVITA' TRA GLI ORSI

Tu (non) sei piccolo, Anna Kang, Christopher Weyant  
(trad. Davide Musso)
Terre di mezzo 2015


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 3 anni)

"Tu sei piccolo.
Io non sono piccolo. Tu sei grande.
Io non sono grande. Vedi?
Loro sono esattamente come me.
Tu sei piccolo.
Io non sono piccolo. Vedi?"

Dialogo esasperante tra due creature, forse orsi, l'una violetta l'altra color del miele. Entrambi molto nasuti, molto caparbi e molto convinti di essere nel giusto, discutono di un tema universale: essere piccoli, essere grandi. 




Entrambi si avvalgono di argomentazioni inconfutabili ed entrambi sembrano avere ragione, e la realtà sembra non smentirli, pur dicendo ciascuno il contrario dell'altro. Il piccolo grigio non si sente piccolo perché ha un sacco di suoi consimili che con lui condividono le dimensioni, come a dimostrare che la loro misura è nella norma. Lo stesso accade al grande che sostiene di non essere grande perché dalla sua ha una schiera di suoi consimili.


Il passo è breve per dimostrare che sulla terra ci sono molti piccoli e molti grandi. Se nessuno di voi si è 'perso' fino a questo punto, è pronto per il passo successivo del ragionamento. Come un meteorite irrompono nella pagina due zampone verdi che sovrastano di gran lunga le dimensioni dei grandi e, a maggior ragione, anche quelle dei piccoli. Dalle due zampone che paiono il tronco solido di un baobab peloso planano dolcemente verso terra, con appositi paracadute, un numero considerevole di creaturine rosa che sono più piccole dei piccoli. 

Guardando le creaturine rosa e il creaturone verde si arriva alla saggissima conclusione che al mondo tutto è relativo (Nietzsche ed Einstein in contesti diversi lo avevano 'intuito'...), ovvero che i piccoli lo sono rispetto ai grandi e i grandi rispetto ai piccoli, e, soprattutto, che si può essere contemporaneamente grandi e piccoli. La notizia merita davvero di essere festeggiata mangiando tutti assieme, piccoli e grandi, lasciando così che i piccolissimi orsetti rosa dicano la loro sull'enorme creatura verde.
E questo perché discutere è il sale delle vita.


Pochissime parole, con un disegno esemplare e una logica stringente che tiene tutto assieme. Lo stesso tipo di logica su cui si basano i ragionamenti dei bambini piccoli, i quali delle sfumature non sanno che farsene. Una logica che è talmente trasparente che si rivela vetro liscio e scivoloso per gli adulti che cercano di arrampicarcisi, appesantiti dalle loro sovrastrutture mentali.
Sembra davvero che Anna Kang abbia messo un registratore nella camera delle sue figlie (la Kate e la Lilly, che i due autori ringraziano nel dedicargli il libro) e abbia costruito il libro su un loro dialogo. Anzi, analizzato nel dettaglio, sembra il dialogo stesso. Un testo costruito, a botta e risposta, con poche parole, una novantina, più o meno sempre le stesse, come una filastrocca che arriva a disorientare per ridondanza e, nel contempo, per efficacia il lettore. Esattamente come sono i ragionamenti dei bambini: martellanti, sfinenti, ma inattaccabili sotto il profilo della coerenza logica.
Perfette le tavole di Christopher Weyant, cartoonist di fama e consorte della Kang (forse anche lui era lì a sentire Kate e Lilly), che con questo suo segno robusto e nero racchiude con efficacia la trasparenza degli acquerelli. Come nel testo, anche il disegno dimostra che con poco si può dire molto. Attentissimo nella resa dei toni attraverso l'uso del corsivo e dei maiuscolo (ne tenga conto chi lo leggerà ad alta voce).
Questa robustezza e trasparenza da storia di vetro a Io (non) sono piccolo gli ha fatto vincere un premio prestigioso: il Theodor Seuss Geisel Award, ovvero il riconoscimento da parte delle biblioteche americane come miglior libro per i bambini in età prescolare.
Come dargli torto.

Carla

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