LA RELATIVITA' TRA GLI ORSI
Tu (non) sei piccolo,
Anna Kang, Christopher Weyant
(trad. Davide Musso)
Terre di mezzo 2015
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 3 anni)
"Tu sei
piccolo.
Io non sono piccolo.
Tu sei grande.
Io non sono grande.
Vedi?
Loro sono
esattamente come me.
Tu
sei piccolo.
Io non sono piccolo.
Vedi?"
Dialogo
esasperante tra due creature, forse orsi, l'una violetta l'altra
color del miele. Entrambi molto nasuti, molto caparbi e molto
convinti di essere nel giusto, discutono di un tema universale:
essere piccoli, essere grandi.
Entrambi si avvalgono di
argomentazioni inconfutabili ed entrambi sembrano avere ragione, e la
realtà sembra non smentirli, pur dicendo ciascuno il contrario
dell'altro. Il piccolo grigio non si sente piccolo perché ha un
sacco di suoi consimili che con lui condividono le dimensioni, come a
dimostrare che la loro misura è nella norma. Lo stesso accade al
grande che sostiene di non essere grande perché dalla sua ha una
schiera di suoi consimili.
Il
passo è breve per dimostrare che sulla terra ci sono molti piccoli e
molti grandi. Se nessuno di voi si è 'perso' fino a questo punto, è
pronto per il passo successivo del ragionamento. Come un meteorite
irrompono nella pagina due zampone verdi che sovrastano di gran lunga
le dimensioni dei grandi e, a maggior ragione, anche quelle dei
piccoli. Dalle due zampone che paiono il tronco solido di un baobab
peloso planano dolcemente verso terra, con appositi paracadute, un
numero considerevole di creaturine rosa che sono più piccole dei
piccoli.
Guardando le creaturine rosa e il creaturone verde si arriva
alla saggissima conclusione che al mondo tutto è relativo (Nietzsche
ed Einstein in contesti diversi lo avevano 'intuito'...), ovvero che i
piccoli lo sono rispetto ai grandi e i grandi rispetto ai piccoli, e,
soprattutto, che si può essere contemporaneamente grandi e piccoli.
La notizia merita davvero di essere festeggiata mangiando tutti
assieme, piccoli e grandi, lasciando così che i piccolissimi
orsetti rosa dicano la loro sull'enorme creatura verde.
E
questo perché discutere è il sale delle vita.
Pochissime
parole, con un disegno esemplare e una logica stringente che tiene
tutto assieme. Lo stesso tipo di logica su cui si basano i
ragionamenti dei bambini piccoli, i quali delle sfumature non sanno
che farsene. Una logica che è talmente trasparente che si rivela
vetro liscio e scivoloso per gli adulti che cercano di
arrampicarcisi, appesantiti dalle loro sovrastrutture mentali.
Sembra
davvero che Anna Kang abbia messo un registratore nella camera delle
sue figlie (la Kate e la Lilly, che i due autori ringraziano nel
dedicargli il libro) e abbia costruito il libro su un loro dialogo.
Anzi, analizzato nel dettaglio, sembra il dialogo stesso. Un testo
costruito, a botta e risposta, con poche parole, una novantina, più
o meno sempre le stesse, come una filastrocca che arriva a
disorientare per ridondanza e, nel contempo, per efficacia il
lettore. Esattamente come sono i ragionamenti dei bambini:
martellanti, sfinenti, ma inattaccabili sotto il profilo della
coerenza logica.
Perfette
le tavole di Christopher Weyant, cartoonist di fama e consorte della
Kang (forse anche lui era lì a sentire Kate e Lilly), che con questo
suo segno robusto e nero racchiude con efficacia la trasparenza degli
acquerelli. Come nel testo, anche il disegno dimostra che con poco
si può dire molto. Attentissimo nella resa dei toni attraverso l'uso del corsivo e dei maiuscolo (ne tenga conto chi lo leggerà ad alta voce).
Questa
robustezza e trasparenza da storia di vetro a Io (non) sono
piccolo gli ha fatto vincere un
premio prestigioso: il Theodor Seuss Geisel Award, ovvero il
riconoscimento da parte delle biblioteche americane come miglior
libro per i bambini in età prescolare.
Come
dargli torto.
Carla
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