TASSONOMIA DI UN ALCE
Questo è un alce? Is
this a moose?, Andrea Antinori
Corraini 2015
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 5 anni)
"Questo è un
alce?
In effetti, ci
assomiglia parecchio.
Può essere maschio.
Oppure femmina.
Può avere tante
corna.
O essere pieno di
zampe.
Alcuni invece non
hanno corna.
Altri non hanno
zampe."
Secondo un rigoroso
procedimento di analisi tassonomica si stabiliscono i caratteri
distintivi di un alce, tenendo presente che le variabili sono
piuttosto numerose e talvolta imprevedibili.
A partire dalla doppia
scelta di base: maschio o femmina, per poi procedere nell'analisi
degli attributi, quali le corna: con le corna senza le corna, fino
alla morfologia più generale: rotondo o quadrato, molte zampe,
niente zampe, enormi, minuscoli, fino ad arrivare ad approfondita
disamina di abitudini e attitudini: un po' timido, molto timido,
volatore, nuotatore.
Ne deriva un interessante metodo scientifico che
potrebbe essere preso a modello per lo studio di moltissimi altri
animali, in verità per tutti. E nello stesso tempo esso genera uno
dei più interessanti 'oggetti' che la mente umana sia in grado di
produrre, ovvero il catalogo. Esso, il catalogo, e non sono certo la
prima a sostenerlo, il repertorio, l'elenco, la lista, l'abecedario
rappresentano la prima forma di ordine che la mente umana abbia
concepito. L'esigenza ancestrale di definire, classificare,
catalogare è propria dell'essere umano e quindi è normale che per
definire un alce si debba procedere in questo modo, tuttavia, come
già Eco aveva messo sull'avviso, la lista crea vertigine.
Una
meravigliosa vertigine mentale.
E questo libro di
Andrea Antinori ne è la prova provata.
Ogni catalogo e ogni
lista, compresa questa focalizzata sull'alce, ha potenzialità
infinite: è, in linea teorica, illimitata. Certamente Andrea
Antinori ha dovuto sottostare, invece, a un limite impostogli
dall'editore, ovvero quello di elencare ed enumerare tutte le
variabili di alce che possono essere contenute in un sedicesimo,
ovvero in 32 pagine. E per di più, Antinori, con grande senso
filantropico ha 'sacrificato' ben 7 pagine e le ha regalate ai suoi
lettori perché proseguano in autonomia lo studio tassonomico
dell'alce.
Torniamo di nuovo al
senso di vertigine. La lista-catalogo-elenco è un oggetto sfuggente
di per sé, nonostante l'intento, dai confini non sempre definibili e
definiti.
Questo è un alce?,
fin dal titolo che è una domanda, ne prende atto e sa di essere su
un terreno instabile. Sfogliando il libro poi, il senso di
disorientamento si accentua perché ci si muove in direzioni
diversissime e imprevedibili. Su ogni specchio di pagina si crea un
binomio molto solido che però, al girare del foglio, diventa già
cosa passata, superata da un nuovo e altrettanto solido binomio.
Ognuno di questi binomi, però, è costruito guardando in direzioni
sempre diverse. Per intenderci, dopo il binomio maschio/femmina si
passa a quello tante corna/zampe, poi a quello contrario niente
corna/zampe. Quindi si fa un salto logico e si passa a un binomio
filosofico: somiglianza/imitazione, quindi si fa un altro salto e si
ritorna alla morfologia creando un'associazione tra cerchio/quadrato.
E ancora si va avanti per sottrazione: si vede poco, non si vede per
niente. Fino a decollare con l'immaginazione, creando interessanti
binomi insvelabili qui.
Ai piccoli lettori
tutto questo meraviglioso marchingegno, ovviamente, non va spiegato,
ma, più semplicemente, gli va messo in mano, come un giocattolo.
Per arrivare a tirare
due somme si può dire che il giovanissimo Antinori è autore da
tenere a mente perché ha saputo costruire un bel gioco per la testa
dei suoi lettori. La strada da percorrere è ancora tanta per questo
promettente autore, ma con Questo è un alce? la direzione
presa è quella giusta.
Carla
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