LUNA DI FORMAGGIO
Lo
scoiattolo e la luna, di Sebastian Meschenmoser, è un albo
illustrato che potrebbe passare quasi inosservato, nella ressa di
albi dalle copertine spettacolari che affollano i banchi delle
librerie in vista del natale. Ma, come si sa, l'apparenza inganna e
qui abbiamo uno scrigno di tesori ben celati. C'è una storia, ed è
quella di uno scoiattolo ansioso, soverchiato dai sensi di colpa.
Si
vede catapultare sul ramo una grossa 'luna' gialla e lui già si vede
incarcerato insieme a un galeotto amante del cucito, in una cella
accessoriata a misura di scoiattolo.
Deve liberarsi di quella 'luna'
ingombrante e si dà da fare a più non posso: spinge, tira e proprio
mentre si ferma a prendere fiato, ecco che il ramo si pezza, facendo
cadere l'ingombrante oggetto sulla schiena di un povero riccio.
Oh,
la faccenda si complica, i due malcapitati non sanno proprio come
fare; per fortuna arriva un caprone , che, armato di corna e di
testosterone, infilza baldanzoso la 'luna'. Ma quanto a liberarsene è
tutta un'altra storia; anche il caprone si agita di qua e di là,
fino a rimanere incastrato nel tronco di un albero. Ora per davvero
la questione pare giunta a un punto morto, mentre lo scoiattolo
continua a temere le terribili conseguenze della sparizione della
'luna'.
Quando tutto sembra perduto, ecco arrivare uno sciame di
insetti e un nutrito gruppo di topi che alacremente cominciano a
mangiarsi l'astro, fino a riempirsi le pance. Della rotondità
originale è rimasto in realtà solo uno spicchio: lo scoiattolo già
si immagina in cella, insieme al riccio, al caprone e al galeotto
sarto.
Bisogna escogitare qualcosa: ed eccoli tutti, attaccati l'uno
all'altro, costruire una bella fionda per rimandare la luna lì da
dove è venuta. I tre amici possono contemplarla in tutta
tranquillità.
Questa
è la storia, ma c'è un antefatto e un breve seguito, nascosto nella
contro copertina e nel finale, che inquadra gli eventi da un altro
punto di vista, molto più realistico, e credo che in molti l'abbiano
già intuito. L'autore, che immagino animato da grande senso
dell'umorismo, gioca con il lettore, confidando nella consuetudine di
iniziare la lettura partendo dal titolo e poi a seguire. Per capire
la storia, o per darne una diversa interpretazione, bisogna tornare
indietro e chiedersi che ci stanno a fare lì un uomo, un bambino e
un carretto pieno di forme di giallo formaggio. Già questo
mescolamento di carte vale tutto il libro, ma non basta; è
magistrale il personaggio dello scoiattolo, ansioso e preoccupato
oltre ogni dire dalle conseguenze delle sue azioni; nemmeno per un
momento si ferma a pensare cosa sia realmente quella cosa tonda, è
la luna e basta, e qualcuno sicuramente la vorrà indietro e se la
prenderà con lo scoiattolo se non la troverà al suo posto.
Ma
altrettanto divertente il personaggio del caprone, che prima di
pensare, fa, cioè prende a cornate quello che lo ostacola. Di
caproni così, quanti se ne incontrano...E poi le cupe fantasie dello
scoiattolo colpevole a prescindere, questi quadretti rigorosamente
grigi quanto può essere triste e grigia la vita di uno scoiattolo
galeotto. Ciascun soggetto è ritratto con precisione naturalistica,
ma nello stesso tempo è portatore di espressioni ed umori
squisitamente umani; d'altra parte, Meschenmoser è un illustratore
di rango, premiato a Bologna nel 2015.
In
conclusione, considero la lettura di questo illustrato quasi
obbligatoria, per bambine e bambini dai sei anni in poi, ma
consigliatissimo anche agli adulti.
Eleonora
“Lo
scoiattolo e la luna”, S. Meschenmoser, Il Castoro 2016
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