SPEZZATINO DI BAMBINO
La zuppa
dell'orco, Vincent Cuvellier, Andrea Antinori
(trad. Flavio Sorrentino)
Biancoenero Edizioni 2016
NARRATIVA PER MEDI (dai 7 anni)
Se già Pollicino
non faceva sconti in quanto a perfidia genitoriale e, più in
generale, del mondo degli adulti, qui si oltrepassa ogni limite e si
finisce a un passo dallo splatter. Bambini tagliati come fette di
pane, orchi sporchi di schizzi di sangue: ci sono tutti gli
ingredienti che possono rendere questa fiaba, da quelle classiche
prende a prestito ritmo e contenuto, amabile a un pubblico di
ragazzini e ragazzine che amano i sapori forti.
Come in una fiaba
classica, lo stesso Pollicino ne è esempio palmare, anche qui la
contrapposizione tra piccolo scaltro e grande crudele è lo snodo
dell'intera vicenda. Come allora, nel racconto di Perrault, così ora
in quello di Cuvellier, si va a dimostrare che il mondo degli adulti
pullula di personaggi tremendi che tutto possono fare tranne che
essere esempio per i più giovani. E si dimostra anche che alla
meschinità di pensiero si deve rispondere con il guizzo
dell'intelligenza.
Sempre.
Raccontare tutto
questo con una lingua vivace, modernissima, ironica e molto
consapevole del proprio pubblico, non è poca cosa e farlo con il
gusto e l'intento di cogliere alla sprovvista chi legge è un merito
ulteriore che riconosco a questo libro.
Detestabili i
finali melensi e pieni di redenzione, peraltro già nelle fiabe
settecentesche si evitavano (salvo poi i rimaneggiamenti dei due
Grimm che emendavano laddove si intendeva rivolgersi all'infanzia).
Preferibili quelli che si concentrano sul presente, ne mettono in
luce il godimento, evitando con cura i 'per sempre', quelli sì,
davvero diseducativi.
Carla
Noterella al
margine: Antinori mi pare soffra lo spazio circoscritto della pagina
e anche l'alternanza con un testo che è oggettivamente
'ingombrante'. Nelle poche tavole a piena pagina smette di essere
'subalterno' al racconto e con maggiore autonomia dà a chi sa
osservare una sua personale 'versione dei fatti'.
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