lunedì 11 febbraio 2019

FAMMI UNA DOMANDA!


SE IL GENIO E’ DONNA


Dunque oggi, undici febbraio, è la giornata che le Nazioni Unite hanno voluto dedicare alle Donne nella Scienza. Il tema è di recente stato affrontato in vari modi, dai libri per ragazze e ragazzi ai convegni. E’ un tema importante, in quanto esprime uno dei terreni su cui si manifesta in tutta evidenza la discriminazione di genere. Può l’occhio femminile portare un punto di vista differente sulle tante questioni aperte nel mondo scientifico? Comunque la si pensi, vanno abbattuti tutti quegli ostacoli che impediscono a ragazze e ragazzi l’accesso al sapere e alle professioni che vi si ispirano. Se può sembrare scontato e quasi ovvio, ricordiamoci che c’è chi, occupando posizioni di potere, ritiene opportuno ritornare al modello familiare anni ‘50, con le donne inchiodate ai fornelli e alle assi da stiro. Detto questo, quale migliore celebrazione di una ricorrenza che vorremmo non fosse solo formale di un libro firmato da Temple Grandin? Ricorderete la scienziata americana, affetta da autismo, raccontata da Beatrice Masini.
La sua vita, ricchissima e intensissima, dimostra come sia rivoluzionario rendere il proprio essere ‘speciale’ un grandioso punto di forza. La sua caratteristica principale è avere un pensiero eidetico, cioè pensare per immagini più che con le parole, riuscendo a visualizzare con facilità meccanismi, progetti, che poi vengono realizzati per fare prototipi anche con mezzi di fortuna.
In ‘Siamo tutti inventori’ la Grandin racconta la storia di alcuni grandi inventori, uomini e donne, intercalando queste storie con progetti di oggetti che si possono fare in casa. Ma non è solo un dotto manuale per farsi degli esperimenti domestici, è anche l’esposizione di una metodologia che consente di comprendere facilmente i principi fisici che rendono possibili tali realizzazioni.
Ci sono diversi capitoli dedicati ai materiali d’uso comune che possono essere piegati ai nostri scopi, capitoli dedicati a tipi diversi di esperimenti, tutto spiegato con grande chiarezza e divertimento.
Al di là di questo, che rende il libro un originale mix di storia della scienza e delle invenzioni insieme ad un manuale di esperimenti fai-da-te, ci sono all’interno molte interessanti osservazioni, che meritano di essere ricordate.
Intanto il ruolo della casualità in molte scoperte ed invenzioni, come a dire che spesso la genialità degli scienziati sta nel cogliere l’effettiva portata di quello che si presenta loro anche casualmente; poi c’è un’interessante distinzione fra le diverse metodologie con cui affrontare i problemi, in modo deduttivo o induttivo. Questa non è una distinzione nuova, ma diventa molto interessante perché applicata al particolare modo di concepire il ragionamento da parte di Temple, sempre molto empirico e concreto, partendo dall’osservazione dei dati di fatto e costruendo modelli che traducano l’idea in una cosa. Non a caso sottolinea più volte quanto sia stato importante per lei avere a disposizione gli strumenti per cominciare a costruirsi i giocattoli da sola e direi che già sarebbe una gran cosa dare a disposizione delle bambine i giochi considerati ‘da maschi’, come le costruzioni.
Infine una gustosa definizione del termine ‘nerd’, categoria cui l’autrice si iscrive senz’ombra di dubbio. Nerd è una parola d’origine circense, così ci spiega, che indica i creduloni, per poi evolvere il proprio significato in persona strana, vagamente asociale e genialoide. La sua conclusione, e questo farà felici tante ragazze e ragazzi, è che il futuro è loro, dei nerd, che hanno costruito la Silicon Valley e al momento producono Paperon de’ Paperoni e tecnologie a raffica.
Alla fine, però, quello che emerge è il ritratto di una donna straordinaria, capace di valorizzare i propri limiti e di farne fonte di conoscenza, di seguire le proprie inclinazioni e di divertirsi un mondo nel farlo.
Che siate nerd o no, leggete questo libro e date sfogo alla vostra inventiva, grandi o piccoli che siate!

Eleonora

“Siamo tutti inventori”, T. Grandin, Rizzoli 2019


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