ANCORA UNA…
Si può raccontare la natura in alcuni
dei suoi aspetti e raccontare il nostro rapporto con essa attraverso
una serie di domande spiazzanti.
E’ quello che fa Antje Damm nel
piccolo prezioso libro ‘Cosa diventeremo? Riflessioni intorno alla
natura”, pubblicato da Orecchio Acerbo.
Già in altri casi ho parlato dell’importanza delle domande nel rapporto fra i bambini e il mondo.
Eppure qui c’è qualcosa di diverso
che comincia proprio dalla struttura del libro che alterna foto e
disegni a domande senza risposta; la risposta la deve dare il lettore
e con lui gli esseri umani ancora capaci di riflettere. Le domande
sono di apparente semplicità: ‘La natura è dappertutto?’,
mettendo a confronto un ambiente urbano e delle rocce. In realtà
procedono in progressione, minando alle fondamenta alcune nostre
certezze: ‘Il lupo sogna una lupa?’, ‘In natura ogni cosa poi
finisce?’, ‘Gli animali hanno le nostre stesse paure?’. Alcune
delle domande hanno in realtà tormentato generazioni di naturalisti,
soprattutto nella biologia pre-darwiniana.
Tutto ruota, alla fine, intorno alla
domanda che funge da titolo: ‘Cosa diventeremo?’, ma forse
potremmo anche formularla così: ‘Cosa siamo realmente e cosa
stiamo diventando?’
Viviamo in un momento di grandi
trasformazioni culturali, in cui il ruolo privilegiato degli esseri
umani all’interno del mondo naturale viene messo in discussione:
per gli esiti nefasti di un uso dissennato delle risorse naturali, ma
anche per la messa in discussione di una centralità non più
sostenibile.
Antje Damm compie il piccolo miracolo
di rendere tutto questo molto semplice, immediatamente comprensibile,
senza per questo perdere nemmeno una stilla della radicalità dei
dubbi che via via prendono forma. L’autrice ha già firmato un
altro fortunatissimo libro dedicato alle domande e che, non
casualmente , presta il proprio titolo proprio a questa rubrica del
blog: ‘Fammi una domanda!’
Cosa siamo oggi lo potremmo descrivere
così: una specie infestante, con i problemi della sovrappopolazione,
una sorta di lemming tecnologici, incapaci di fermare la corsa contro
un baratro ambientale. Cosa diventeremo dipende da quanto profonda
sarà questa rivoluzione culturale che dovrebbe trasformarci da
consumatori compulsivi e distruttivi a custodi di un patrimonio
naturale fragile e immenso.
E per crescere generazioni di ragazze e
ragazzi consapevoli, libri come questo sono indispensabili: perché
alla sudditanza al gioco tecnologico va contrapposto l’allenamento
alla riflessione, all’attenta osservazione di quello che ci sta
intorno.
Sì, possiamo anche chiedere ai nostri
bambini se si immaginano altri mondi sparsi per l’universo, cosa
pensa una mucca mentre viene munta da una macchina, o se le piante
possono amarsi fra loro. Non c’è limite a quello che possiamo
affrontare insieme ai bambini: possiamo chiederci cosa sia lecito,
quale sia il fondamento della nostra posizione dominante nel mondo
naturale e se questa dominanza sia giusta e quanto sia destinata a
durare. Possiamo immaginare, in sintesi, un punto di vista diverso,
necessario.
Semplicità e complessità fanno di
questo libro, come sempre di grande rigore formale, un indispensabile
strumento che davvero vorremmo vedere nelle case e nelle biblioteche,
e che immaginiamo letto e riletto, aperto a caso o cercando un filo
di discorso da costruire.
Lettura necessaria a partire dai sette
anni, ma forse anche prima.
Eleonora
“Cosa diventeremo? Riflessioni
intorno alla natura?”, A. Damm, Orecchio Acerbo 2019
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