mercoledì 13 novembre 2019

FAMMI UNA DOMANDA!


ANCORA UNA…


Si può raccontare la natura in alcuni dei suoi aspetti e raccontare il nostro rapporto con essa attraverso una serie di domande spiazzanti. 
E’ quello che fa Antje Damm nel piccolo prezioso libro ‘Cosa diventeremo? Riflessioni intorno alla natura”, pubblicato da Orecchio Acerbo.
Già in altri casi ho parlato dell’importanza delle domande nel rapporto fra i bambini e il mondo.
Eppure qui c’è qualcosa di diverso che comincia proprio dalla struttura del libro che alterna foto e disegni a domande senza risposta; la risposta la deve dare il lettore e con lui gli esseri umani ancora capaci di riflettere. Le domande sono di apparente semplicità: ‘La natura è dappertutto?’, mettendo a confronto un ambiente urbano e delle rocce. In realtà procedono in progressione, minando alle fondamenta alcune nostre certezze: ‘Il lupo sogna una lupa?’, ‘In natura ogni cosa poi finisce?’, ‘Gli animali hanno le nostre stesse paure?’. Alcune delle domande hanno in realtà tormentato generazioni di naturalisti, soprattutto nella biologia pre-darwiniana.


Tutto ruota, alla fine, intorno alla domanda che funge da titolo: ‘Cosa diventeremo?’, ma forse potremmo anche formularla così: ‘Cosa siamo realmente e cosa stiamo diventando?’
Viviamo in un momento di grandi trasformazioni culturali, in cui il ruolo privilegiato degli esseri umani all’interno del mondo naturale viene messo in discussione: per gli esiti nefasti di un uso dissennato delle risorse naturali, ma anche per la messa in discussione di una centralità non più sostenibile.
Antje Damm compie il piccolo miracolo di rendere tutto questo molto semplice, immediatamente comprensibile, senza per questo perdere nemmeno una stilla della radicalità dei dubbi che via via prendono forma. L’autrice ha già firmato un altro fortunatissimo libro dedicato alle domande e che, non casualmente , presta il proprio titolo proprio a questa rubrica del blog: ‘Fammi una domanda!’


Cosa siamo oggi lo potremmo descrivere così: una specie infestante, con i problemi della sovrappopolazione, una sorta di lemming tecnologici, incapaci di fermare la corsa contro un baratro ambientale. Cosa diventeremo dipende da quanto profonda sarà questa rivoluzione culturale che dovrebbe trasformarci da consumatori compulsivi e distruttivi a custodi di un patrimonio naturale fragile e immenso.
E per crescere generazioni di ragazze e ragazzi consapevoli, libri come questo sono indispensabili: perché alla sudditanza al gioco tecnologico va contrapposto l’allenamento alla riflessione, all’attenta osservazione di quello che ci sta intorno.
Sì, possiamo anche chiedere ai nostri bambini se si immaginano altri mondi sparsi per l’universo, cosa pensa una mucca mentre viene munta da una macchina, o se le piante possono amarsi fra loro. Non c’è limite a quello che possiamo affrontare insieme ai bambini: possiamo chiederci cosa sia lecito, quale sia il fondamento della nostra posizione dominante nel mondo naturale e se questa dominanza sia giusta e quanto sia destinata a durare. Possiamo immaginare, in sintesi, un punto di vista diverso, necessario.


Semplicità e complessità fanno di questo libro, come sempre di grande rigore formale, un indispensabile strumento che davvero vorremmo vedere nelle case e nelle biblioteche, e che immaginiamo letto e riletto, aperto a caso o cercando un filo di discorso da costruire.
Lettura necessaria a partire dai sette anni, ma forse anche prima.

Eleonora

“Cosa diventeremo? Riflessioni intorno alla natura?”, A. Damm, Orecchio Acerbo 2019


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