sabato 11 febbraio 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


UNA PALLA DI NEVE

IL MAESTRO NUOVO, Rob Buyea
Rizzoli 2012

NARRATIVA PER GRANDI (dagli 11 anni)

Visto il contesto in cui ci troviamo, mi pare necessario parlarvi di questo libro
"Avere dei maestri è una maledizione, ma siccome non possiamo farci niente, speriamo solo di averne uno nuovo di zecca invece di ritrovarci con un perfido vecchio puzzone. I maestri nuovi non conoscono le regole, perciò con loro puoi passarla liscia quando un maestro vecchio ti farebbe a pezzi. Questa era la mia teoria. Quindi ero piuttosto eccitato al pensiero di cominciare la quinta, visto che mi toccava una mezza calzetta di uno, un tipo che di nome faceva Mr. Terupt. E l'ho messo subito alla prova."

E' Peter a parlare così. Uno dei sette bambini protagonisti di questa storia ambientata in una quinta elementare della scuola di Snow Hill, in una cittadina del freddo e nevoso Connecticut.
Accanto a Peter, il 'monello' della classe, ci sono Jessica, appena arrivata con sua madre dalla California che ha un magone nel cuore per la recente separazione dei suoi genitori. Poi c'è Anna, anche lei con una famiglia 'ristretta'; quindi la paffuta Danielle, bersagliata da Alexia che si atteggia a 'bulla' della classe. E poi c'è Jeffrey che nasconde a un dolore interiore che lo allontana da tutti e Luke, il più forte in matematica e non solo.
Peter si sta davvero sbagliando: Mr. Terupt non è affatto una mezza calzetta. E' il loro nuovo e 'magico' maestro. Non ha nulla del maestro tradizionale: inventa giochi bellissimi per studiare la matematica, esperimenti emozionanti per studiare la biologia e poi sa capire tutti, sa leggere nei cuori delle persone, e sa parlare ad ognuno e sa dire sempre la cosa giusta. E' un maestro davvero speciale (ma non dovrebbero essere tutti così?) che ha come obiettivo quello di insegnare, accanto alle materie curricolari, anche a diventare grandi. E diventare grandi significa prima di tutto saper essere responsabili.
E arriva il giorno in cui l'intera classe, che ha saputo migliorarsi giorno per giorno, smussando certe dinamiche interne, viene messa di fronte alla grande prova: una intera giornata 'autogestita', ovvero niente lezioni, ma gioco libero nel giardino della scuola coperto di neve. Una palla di neve, costruita con meticolosa cura, pressando la neve a dovere, diventa un proiettile micidiale nelle mani di Peter. Ecco che di nuovo Mr. Terupt viene messo alla prova...
Un lancio guidato da una rabbia improvvisa e nulla è più come prima.
Ma la prova adesso non è più solo di Mr. Terupt, è un esame collettivo. Questi sette bambini vivono, ciascuno a suo modo, questa nuova realtà difficile, imprevista e dolorosa. E ognuno di loro si trova a dover fare i conti con se stesso e ad assumersi le proprie responsabilità.
L'obiettivo di Mr. Terupt, quello di farli crescere, di farli maturare e diventare grandi, è ultimato, anche se lui, credo, non avesse previsto tutto quello che poi accadde.
Essere bravi maestri a volte accade anche nostro malgrado...

Questo libro ha generato in me un giudizio contrastante.
Partiamo dall'inizio. Fin dal titolo dell'edizione italiana si vede una chiave di lettura che non mi convince pienamente: è tutto troppo descritto. L'originale Because of Mr. Terupt lascia al lettore un punto di curiosità ulteriore che non avrebbe stonato. Ciò nonostante, ho trovato davvero bella la prima parte, anche se in alcuni punti -di nuovo- piuttosto didascalica (d'altronde Rob Buyea è stato lui stesso per diversi anni maestro e un maestro non dimentica mai di essere esplicito nel suo modo di raccontare il mondo: è il suo mestiere. Un maestro deve farsi capire, deve spiegare ogni passaggio del ragionamento). Ho trovato buona e insolita l'idea di raccontare una piccola comunità e una porzione di vita di tutti, attraverso gli occhi di ciascuno. Il romanzo è infatti costruito con le narrazioni alternate dei sette bambini che ogni volta danno versioni personali e punti di vista singoli, intrecciati al loro personale sentire. Costruire un romanzo sulle singole e diverse chiavi di lettura di un fatto è una buona soluzione anche a livello stilistico, a patto che sia fatto con una sapiente capacità di incrocio, con molte cose non dette (a tal proposito vi suggerisco la lettura del bellissimo libro di J.-C. Mourlevat, Il bambino oceano, Rizzoli 2009). Cosa che non mi pare accada ne Il maestro nuovo. Questa alternanza di visioni, se da un lato ci aiuta a delineare i caratteri dei singoli personaggi e a seguirne l'evoluzione, dall'altro diventa più volte noiosa e prevedibile. Ancora una volta mi pare didascalica.
Ho trovato davvero geniale (e questo può valere la lettura del libro) il racconto dell'esperienza didattica di questo maestro: l'approccio trasversale che ha nell'insegnare a questi bambini. Qui davvero si riconosce l'autenticità dello scrivere, si vede l'entusiasmo che ogni maestro che abbia rispetto del proprio mestiere dovrebbe avere. E' in questa parte che mi pare che il maestro scrittore Rob Buyea dia il meglio di sé.
Alla metà del libro, lo avrete intuito, la storia ha una brusca sterzata. Nella seconda parte, mi pare interessante il percorso che ogni bambino fa per trovare in sé una ragione di ciò che è accaduto, anche se trovo esageratamente lungo il girarci intorno e non sempre credibile la soluzione che ciascuno raggiunge. Il ragionare di questi bambini sembra, in più di un caso, uscire dalla testa di un grande e da un maestro scrittore non me lo sarei aspettato...
Trovo, purtroppo, molto autentico invece l'arrovellarsi intorno al senso di colpa, tipico di tutti i bambini, ma anche di molti grandi (su che ruolo giochi la religione su questo modo di interpretare il mondo, non mi pare sia il caso di parlarne in questo spensierato blog). Ciò nonostante, proprio perché penso che i libri abbiano un'importante funzione formativa, avrei trovato più laicamente corretto che alla frequentissima parola colpa, Buyea avesse sostituito la parola responsabilità, se non altro per tentare di intaccare questo nostro vizio pericoloso. E anche in questo caso, scusate se mi ripeto, da un maestro scrittore non me lo sarei aspettato...

Carla
noterella al margine, per restare in tema. Chi mi conosce sa quanto spesso io abbia in uggia i miei concittadini, ma devo riconoscergli talvolta un gusto per la vita (e un senso per gli affari) davvero invidiabile...eccone la prova

Nessun commento:

Posta un commento