DA PERDERE LA TESTA...
LA BELLA GRISELDA, Isol
Logos, 2012
ILLUSTRATI PER MEDI (dai 7 anni)
"La principessa Griselda era talmente bella che faceva perdere la testa a chiunque. E non solo per modo di dire. Ai balli di corte, solo a vederla, le teste di principi e cavalieri rotolavano ai suoi piedi, sospirando d'amore. a Griselda la cosa sembrava molto divertente. Forse per noia, o perché li aveva lì a disposizione, Griselda iniziò a collezionare teste."
E fu così che ogni mobile del castello si riempì di teste racchiuse in sottili campane di vetro e su ogni parete campeggiò il capo mozzo di qualche sfortunato spasimante. Griselda, da principio, le classificò per luogo di provenienza o per colore dei capelli. Quindi, con lo scopo di ampliare ogni giorno la sua macabra collezione, Griselda si impegnò molto per essere al massimo del suo splendore. Bagni gelati, depilazione accurata e completa, dieta ferrea e molta ginnastica erano le incombenze per chi vuole apparire perfetta. Ma si sa, chi bella vuol apparire un bel po' deve soffrire.
La sofferenza, però, stava anche altrove.
Griselda dovette tristemente constatare che in tutto il regno lei non era amata, bensì temuta. Al suo passaggio, finestre e usci venivano sprangati perché le teste si mantenessero serrate ai colli. Nessuno la invitò più ai balli e men che meno alle incoronazioni. Griselda rimase sola: sola come un cane. No, sola con un cane. Troppo poco per lei.
Per vincere noia e solitudine alla bella principessa non rimase che invitare a corte il principe più miope dell'intera provincia, che riuscì a resisterle per alcune ore...tempo comunque sufficiente perché dopo nove mesi Griselda potesse mettere al mondo una bambina che le rassomigliava molto, anzi troppo...
Isol, come ho sempre sperato in cuor mio, sta finalmente arrivando in Italia. E apparentemente sta radicando nella casa editrice Logos, che ha già pubblicato Il palloncino e ora, in contemporanea con La Bella Griselda, anche Sorpresa! (sulla forza 'dirompente' che hanno le storie sui loro lettori).
Griselda ha tutte le caratteristiche dei migliori titoli di Isol, ovvero è crudele, ironica, dissacrante e intelligente. Sebbene essa possa sembrare solo una storia divertente sulla crudeltà di questa principessa un po' vanesia, in realtà la cosa che si racconta veramente è ben altra. Ancora una volta, si dimostra che i piccoli sono la salvezza del mondo.
Chi, se non una bambina poteva essere l'antagonista ideale alla potenza distruttrice della bella Griselda? E questa bambina, ancora una volta come già ne Il palloncino, è la figlia della stessa. Bambini che amano i loro genitori, ma che ne sanno anche riconoscere limiti o difetti e che sono in grado di opporvisi e di sconfiggerne la forza; in altre parole, di superarli e di andare oltre. Ma questo non dovrebbe essere il mestiere di tutti i figli (e dei genitori dovrebbe essere quello di farsi serenamente superare?).
Andare oltre i propri genitori, pur ricordandoli e riconoscendone i meriti e il valore, così come fa la piccolina di Griselda che ha impagliato sulla parete come un trofeo la testa coronata della sua bellissima mamma, è cosa buona e giusta.
Anche se, qui da noi, non mi pare pratica così diffusa...
Carla
Noterella al margine. Vi segnalo, emerso dalle nebbie di mie antiche letture, un ulteriore esempio di buona letteratura che questo tema affronta con altrettanta ironia: Il mostro che disse mamma di Eva Ibbottson (nella collana I Criceti della Salani, 1998), libro questo che andrebbe adottato come testo di narrativa obbligatorio in tutte le scuole elementari dell'orbe.
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