LA FIABA SIAMO NOI
I MUSICANTI DI BREMA, Jakob e Wihelm Grimm
Orecchio Acerbo, 2012
ILLUSTRATI PR MEDI (dai 7 anni)
"L'asino, accortosi che tirava una brutta aria, se la svignò e prese la via per Brema, progettando di entrare nella banda cittadina. Cammina cammina, si imbatté in un cane da caccia steso sulla strada, che ansimava come se fosse stremato per la corsa. 'Ehi, perché ansimi così, Can-da-presa? chiese l'asino."
Can-da-presa e Pelogrigio sono due dei quattro protagonisti della bella fiaba dei Grimm. Tra le fiabe più conosciute dei Grimm, I Musicanti di Brema è forse una delle mie preferite, insieme al Pifferaio di Hamelin. La ragione credo risieda nel fatto che entrambe lasciano fuori fanciulle bizzose o principi sfortunati, ma soprattutto perché in entrambe io colgo un forte senso di rivincita nei confronti dell'ingiustizia.
Il fatto che questi quattro animali che hanno servito con impegno i loro padroni per una vita e adesso sono sull'orlo di essere fatti fuori perché inutili, è proprio un gran sopruso.
Impossibile non schierarsi al loro fianco e seguirli nel loro percorso verso la libertà e verso il riscatto contro il destino avverso.
Il risveglio dell'orgoglio e nel contempo la volontà di coltivare un sogno, sono temi importanti da trasmettere ai più piccoli. Ribellarsi a un'ingiustizia, avere un obiettivo da raggiungere, conquistare la libertà, dare un senso a un'esistenza sono tutti i grandi argomenti che si nascondono dietro alla vicenda dei Musicanti di Brema.
A questi si aggiunge un altro grande nocciolo di senso, che a un bambino non potrà sfuggire: quello che essere un gruppo a volte fa la differenza. Ognuno di noi, ma soprattutto i piccoli, come i più deboli, conosce bene l'importanza di non sentirsi solo lungo il cammino. E' bello e confortante sapere che stai marciando con altri al tuo fianco e che con loro condividi, non solo la strada, ma anche il punto di arrivo.
Animali tra loro molto diversi, accomunati da un obiettivo comune, sanno essere vincenti nel loro stare assieme.
E così possono fare anche gli uomini.
La versione dei Musicanti di Brema pubblicata da Orecchio acerbo e così ben illustrata da Claudia Palmarucci sembra dire che tra i quattro animali e le categorie più deboli di una società il passo è davvero breve.
Claudia Palmarucci legge l'intera vicenda come una grande rivincita del mondo dei diseredati, nei confronti di chi ha il denaro e il potere. Quattro contadini, con la camicia di flanella o la maglia, uniti e determinati dal bisogno, fanno fuori un gruppo di avidi e dentati ricchi benvestiti, lupi o iene, banchieri o imprenditori, che gozzovigliano al sicuro dietro i vetri di una villa.
E' la rivincita dei poveri, dei lavoratori, dei braccianti che, come nel celebre Quarto Stato, in rivolta, in sciopero marciano compatti. E se Pellizza da Volpedo mette una donna in prima fila con in braccio un bambino in piena luce, Claudia Palmarucci e Orecchio acerbo è proprio a quel bambino che paiono rivolgersi per dirgli "Ehi, guarda, che la fiaba siamo noi!"
Carla
Noterella a margine: proprio come asino, cane, gatto, e gallo partiamo per B...rema, no per B...ologna. Io faccio l'asino perché son da soma e un po' zuccona, il cane sarà la fedele eleonora, a gisella tocca il gatto (ha gli occhi grandi e verdi come i gatti) e il gallo non può essere che lui, il gran paolo, in mezzo a tutte donne.
Non temete, vi aggiorneremo quasi in tempo reale dalla grande Bologna Children's Book Fair.
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