TEMPO NATURALE
STORIA DI UN ALBERO, Émilie Vast
STORIA DI UN ALBERO, Émilie Vast
Gallucci,
2012
ILLUSTRATO PER PICCOLI (dai 4 anni)
Protagonista
è la vita di un pero. Dal momento del seme di pera che diventa
germoglio fino al nuovo seme di pera che ridiventerà, passato
l'inverno, nuovo arbusto e poi albero. E tutto grazie a uno
scoiattolino che fin dal principio gironzola tra le pagine del libro
e che giocherella con i torsoli di pera generatori di nuova vita.
L'albero
cresce, incanta, accoglie, unisce, sfama, cambia e attende. E intorno
a lui un intero popolo di piccoli e grandi animali che brulicano
sopra e sotto, si muovono e con lui interagiscono. Uccelli che
nidificano, scoiattoli in cerca di cibo, fagiani che amoreggiano,
cervi che si fanno belli, cinghiali e tassi che ne gustano i frutti
ormai caduti. E lui, il pero, sempre lì muto testimone dello
scorrere delle stagioni. A primavera, nel periodo degli amori dei
cervi, è un pizzo di corolle aperte, con l'estate i petali cadono
per lasciare il posto alle pere sui rami e ai fagiani a terra che
costruiscono il loro nido. Le pere d'autunno sono mature e un
invisibile visitatore in bicicletta ne ha colto un interno cesto.
In autunno inoltrato le pere mature cadute a terra stanno marcendo e
sono leccornie per cinghiali e tassi. Ormai spoglio di frutti e di
foglie ai suoi piedi fa nascere funghi ed è stazione di pausa per
gli uccelli migratori. Con la neve dell'inverno che ne ricopre i
rami, il pero si gode un meritato riposo ed è testimone dei giochi
di volpacchiotti e di cacce per il cibo della volpe più grande.
In
questo libro così raffinato li pero è scansione del tempo che
passa, delle stagioni che si susseguono. E' il centro dell'attenzione
del lettore che però è continuamente 'solleticata' dalle molte
altre sequenze che si snodano lungo le pagine e che riguardano gli
animali che intorno all'albero vivono.
La
raffinatezza e la delicatezza sono i due elementi distintivi di
questo libro. Solo tre colori sul fondo della pagina avorio: nero,
grigio e arancione. Testo brevissimo e poetico che si alterna a
pagine di solo disegno. Pagine forate che creano stupore nel lettore
e che permettono un gioco di passaggi di animali tra uno scenario a
l'altro. Su tutto questo il tratto inconfondibile di Émilie Vast.
Un segno puro, nitido come un cristallo, essenziale, grafico che
sembra giapponese per quanto è elegante ma nel contempo ricorda
certa Art Nouveau (andate a vedere nel sito della Vast i
bellissimi 'gioielli' abitati dai suoi animaletti) per un'accentuata
ricercatezza e sinuosità delle forme.
Émilie
Vast ci aveva già colpito qualche anno fa con il suo Erbario
(Erbario di Émilie Vast. Alberi di latifoglie d'Europa,
Salani, 2010 e Erbario di Émilie Vast. I fiori dei boschi,
Salani 2011) che nel 2010 aveva ricevuto una menzione anche al
Bologna Ragazzi Award nella sezione Non fiction.
Quest'anno
torna con un libro che ancora parla ai più piccoli del mondo della
natura e lo fa con poesia, delicatezza ma anche con grande
precisione.
Carla
Noterella al margine. Di fronte a tanta poesia e bellezza persino i dozzinali e pacchiani bolloni che segnano e deturpano il più delle volte le edizioni Gallucci, si sono ristretti alla sola costola del libro e a una porzione accettabile su copertina e quarta. Il potere del bello! O sarebbe meglio dire, Il bello al potere?
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