venerdì 1 giugno 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


L'ODE ALLA CIPOLLA
 
 LA CASA DELLE ODI, Pablo Neruda
Motta junior, 2012


POESIA PER MEDI (dai 7 anni)

Ode alla mela

Ti voglio
celebrare,
mela,
riempiendomi
la bocca
del tuo nome,
mangiandoti.



Celebrare la mela, insieme al pomodoro. Neruda lo dichiara in versi chi abiterà nella casa delle odi. Non ci saranno re, non ci saranno sogni o rettili mentali, ma solo quelle cose che sono in armonia con l'uomo e con la terra. Ogni cosa diventa, nella casa delle odi, arnese. Avrà un manico e potrà essere utilizzata. Chi entra nella casa delle odi potrà usare la poesia, come un utensile comprato nella bottega di un ferramenta.

Qui in una sintesi felice del pensiero che ha sempre attraversato la poesia di Neruda. Essa è stata pensata per essere utilizzata, ed è per questo che la poesia può e deve essere di tutti.
Eppure questo non succede molto spesso. Timore riverenziale verso il verso? I libri di poesia, soprattutto per i piccoli, a mio parere, sono sempre troppo pochi e sarà forse per questo che quando ne pubblicano uno il mio cuore è subito in festa?
Neruda mette in versi, in odi trasparenti, il carciofo, il pomodoro, la cipolla e la patate fritte. Poesie che celebrano la bellezza delle cose semplici, degli oggetti che ogni giorno abbiamo tra le mani.
Un carciofo come un guerriero, nella sua corazza di scaglie, alto ed orgoglioso sta lì tra i banchi del mercato. Fiero e marziale nelle file serrate. Ma poi arriva Maria che lo prende per metterlo nella sua cesta e quindi, a casa, cucinarlo. Così finisce in pace la carriera di un vegetale armato, con i commensali che ne assaporano il morbido cuore verde.
Un'estate torrida, in cui le scarpe si bruciano a camminare per le strade , gli occhi sono percossi dalle nuvole di polvere, la bocca arsa: hanno sete anche i denti. Ecco un'ode al cocomero, il più fresco di tutti i pianeti. E' il frutto dell'albero della sete.


La cipolla in poesia non è una novità, celebrata come simbolo della perfezione anche dalla Szymborska, è nel libro di Neruda fecondo amore nell'insalata, è lembo di cristallo che sfrigola in padella per poi trasformarsi in arricciata piuma d'oro.
A questo serve la poesia. A far vedere con altri occhi il mondo, dalla cipolla all'universo, non importa. Ed è per questo che non smetto mai di pensare che la poesia è materia ideale per gli immaginari di chiunque. Tanto più piccoli si è tanto meglio è. Entrare in contatto con la poesia il prima possibile dà la possibilità di costruire il proprio immaginario il più ampio possibile, il più ricco possibile per leggere il mondo circostante da prospettive sempre inaspettate.

Carla

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