L'ODE ALLA CIPOLLA
LA
CASA DELLE ODI, Pablo
Neruda
Motta
junior, 2012
POESIA
PER MEDI (dai 7 anni)
Ode
alla mela
Ti
voglio
celebrare,
mela,
riempiendomi
la
bocca
del
tuo nome,
mangiandoti.
Celebrare
la mela, insieme al pomodoro. Neruda lo dichiara in versi chi abiterà
nella casa delle odi. Non ci saranno re, non ci saranno sogni o
rettili mentali, ma solo quelle cose che sono in armonia con l'uomo e
con la terra. Ogni cosa diventa, nella casa delle odi, arnese. Avrà
un manico e potrà essere utilizzata. Chi entra nella casa delle odi
potrà usare la poesia, come un utensile comprato nella bottega di un
ferramenta.
Qui
in una sintesi felice del pensiero che ha sempre attraversato la
poesia di Neruda. Essa è stata pensata per essere utilizzata, ed è
per questo che la poesia può e deve essere di tutti.
Eppure
questo non succede molto spesso. Timore riverenziale verso il verso?
I libri di poesia, soprattutto per i piccoli, a mio parere, sono
sempre troppo pochi e sarà forse per questo che quando ne pubblicano
uno il mio cuore è subito in festa?
Neruda
mette in versi, in odi trasparenti, il carciofo, il pomodoro, la
cipolla e la patate fritte. Poesie che celebrano la bellezza delle
cose semplici, degli oggetti che ogni giorno abbiamo tra le mani.
Un
carciofo come un guerriero, nella sua corazza di scaglie, alto ed
orgoglioso sta lì tra i banchi del mercato. Fiero e marziale nelle
file serrate. Ma poi arriva Maria che lo prende per metterlo nella
sua cesta e quindi, a casa, cucinarlo. Così finisce in pace la
carriera di un vegetale armato, con i commensali che ne assaporano il
morbido cuore verde.
Un'estate
torrida, in cui le scarpe si bruciano a camminare per le strade , gli
occhi sono percossi dalle nuvole di polvere, la bocca arsa: hanno
sete anche i denti. Ecco un'ode al cocomero, il più fresco di tutti
i pianeti. E' il frutto dell'albero della sete.
La
cipolla in poesia non è una novità, celebrata come simbolo della
perfezione anche dalla Szymborska, è nel libro di Neruda fecondo
amore nell'insalata, è lembo di cristallo che sfrigola in padella
per poi trasformarsi in arricciata piuma d'oro.
A
questo serve la poesia. A far vedere con altri occhi il mondo, dalla
cipolla all'universo, non importa. Ed è per questo che non smetto
mai di pensare che la poesia è materia ideale per gli immaginari di
chiunque. Tanto più piccoli si è tanto meglio è. Entrare in
contatto con la poesia il prima possibile dà la possibilità di
costruire il proprio immaginario il più ampio possibile, il più
ricco possibile per leggere il mondo circostante da prospettive
sempre inaspettate.
Carla
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