LO
ZOO DI MEZZANOTTE,
Sonya Hartnett
Cairo,
2012
NARRATIVA
PER GRANDI (dai 12 anni)
"In
ogni direzione c'erano alberi smunti e allampanati, riuniti come
magri spettatori della sua ricerca. Il terreno era troppo dissestato
e il pallone non poteva essere rotolato lontano, né rimbalzato più
di tanto tra gli alberi ammassati, tuttavia nel punto in cui avrebbe
dovuto essere Andrej non ne vedeva traccia. Trovò invece Tomas,
seduto a gambe incrociate su una pietra muschiosa, con Wilma in
grembo. 'È lassù.' Tomas liberò un braccio e indicò il pallone
incastrato su una forcella di un ramo."
In
questo momento Andrej ha ritrovato il pallone con cui stava giocando
a calcio con gli amici nella radura, ma in questo stesso istante sta
perdendo tutto il resto, ad eccezione di Tomas, suo fratello minore
di nove anni, e di Wilma, sua sorella lattante.
Questa
è la loro storia. Grazie ad un pallone finito nel bosco i tre ora
sono in fuga da un rastrellamento del loro campo, cui assistono a
distanza, muti e attoniti. Vedono uccidere il loro adorato zio Marin,
vedono trascinata via la madre che in romanì, per non essere capita
dai tedeschi, lancia un disperato e ultimo urlo ai sui piccoli perché
possano mettersi in salvo, almeno loro.
E
così, aspettando nascosti nel bosco che i soldati si allontanino,
ritornano al campo e raccattare quelle quattro cose che potranno
servirgli da lì in poi per questa loro inaspettata quanto tragica
nuova vita.
Sono
rom, da sempre abituati agli spostamenti, abituati ad essere
guardinghi, abituati a fare conto solo sulle proprie forze, i tre
bambini, due a piedi e la terza infagottata in uno zaino che pende
sulla schiena di Tomas, partono per la loro battaglia personale di
sopravvivenza. Dietro di loro solo terra bruciata e davanti l'ignoto.
In
una delle tante notti che vede i loro spostamenti da un villaggio
distrutto a un altro, in perenne caccia di cibo, Tomas e Andrej e la
piccola finiscono in un luogo del tutto inaspettato: un minuscolo zoo
abbandonato per la guerra, dove sono rinchiusi nelle gabbie, ormai
stremati dalla fame, una leonessa, un lupo, un cinghiale, un'aquila,
un lama, un camoscio, una foca, un canguro e una scimmia.
Zio
Marin lo aveva detto, una volta: gli
animali sanno cose che tu neanche immagini. E sanno tenere i segreti.
E
così scopriamo che gli animali sanno parlare. Difficile da credersi,
ma molto spesso ciò che non si sa è però pur sempre possibile.
In
questa notte così speciale, questi pochi animali e i tre bambini
condividono tempo, fame, stanchezza, racconti, ricordi, paure,
dolori, pensieri, sogni.
Mi
piace pensare, come racconta l'orso a proposito della foca impazzita,
che nel mondo ognuno di noi abbia un posto 'perfetto' per vivere.
Tutti i protagonisti di questo romanzo, per ragioni diverse, invece
sono stati sradicati da questo loro 'dove' ideale.
Sarà
loro dato di tornarci, almeno in sogno?
Un
libro gigante sul (non) senso della guerra, visto dalla prospettiva
di chi la subisce, inerme e innocente: bambini e animali. Ma il libro
è anche un inno altrettanto gigante alla libertà.
Lo
zoo di mezzanotte
mi ha davvero emozionato. L'ho trovato intelligente, stimolante,
denso di contenuti e molto ben scritto; a tal punto mi è piaciuto
che fatico a darne un giudizio in qualche modo distaccato, perché
altri se ne possano servire.
Provo
a elencare, come in un inventario asettico, ciò che contiene: sopra
ogni cosa, una riflessione profonda e articolata sull'assurdità
della guerra su cui si innesta la constatazione di quanto forte possa
essere lo spirito sopravvivenza degli esseri viventi; digressioni
continue sulla crudeltà dell'uomo, sulla sua pochezza e sul suo
deleterio strapotere nei confronti del mondo che lo circonda. Ma è
raccontata anche la solidarietà, la follia, il dolore, la tenerezza,
la paura, il cinismo, la nostalgia, e una costante tensione verso la
libertà. Insopprimibile.
Da
leggere e rileggere.
Carla
Noterella
al margine: Bella e lunga intervista alla Hartnett,
vincitrice dell'Astrid Lindgren (2008), il più prestigioso tra i
moltissimi premi dati a lei e ai suoi libri.
Purtroppo
in Italia è stato pubblicato solo L'asinello
d'argento (Rizzoli,
2009).
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