sabato 28 luglio 2012

UN'AMICA IN CUCINA

Cucinare in compagnia è un grande piacere, l’ho già scritto molte volte, ma non capita spesso. Quindi, quando arriva a casa un’amica da Messina e si ferma qualche giorno a Roma è bene approfittare della sua esperienza di cuoca provetta per farsi preparare un piatto.
Lidia è l’amica in questione: da Ercolano è andata a finire per lavoro a Reggio Calabria, ma ha deciso di vivere a Messina, quindi ogni giorno attraversa lo Stretto affrontando mare in burrasca, ritardi cronici dei traghetti e non solo, pur di ritornare nell’amata isola.
Non ho faticato molto a convincerla a preparare il pesto alla trapanese che lei ha realizzato comme il faut ovvero usando il mortaio.

Ecco gli ingredienti per condire la pasta per 4 persone:



150 gr di mandorle pelate
3 spicchi di aglio
60 gr di pomodoro
8-10 foglie di basilico (oppure di rughetta nella versione palermitana)
20 gr di capperi
olio extra vergine di oliva

Occorre pestare le mandorle nel mortaio poche per volta (Lidia le suddivise in quattro parti) fino a ottenere una poltiglia non troppo sottile e metterla in una ciotola.
Svuotare dai semi i pomodori e tritarli insieme ai capperi con la mezzaluna.
Nel mortaio pestare il basilico con gli spicchi di aglio, aggiungere il trito di pomodori e capperi e continuare a pestare.



Unire il tutto alle mandorle e aggiungere a filo l’olio così da ottenere un composto omogeneo che avrà un bellissimo colore rosa.
Mettete la salsa nell’insalatiera in cui condirete la pasta e aggiungete un poco di acqua di cottura così da renderla un poco più liquida. Versate la pasta (preferibilmente un formato corto) al dente, mescolate bene e aggiungete, se necessario, un filo di olio.

Lulli


2 note a margine:
Da provare anche la versione del pesto alla palermitana nella quale al posto del basilico va messa la rughetta.
Io preferisco mettere uno spicchio di aglio in meno.


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