venerdì 28 dicembre 2012

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)

IL PRINCIPE MALVAGIO, Hans Christian Andersen, Georges Lemoine
Gallucci, 2012

ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)




"C'era una volta un principe malvagio ad arrogante.
Egli pensava solo a conquistare il mondo e a terrorizzare tutti con il proprio nome, mettendo a ferro e a fuoco ogni cosa. I soldati calpestavano i campi di grano e incendiavano le case dei contadini. Alte fiamme avvolgevano gli alberi e lasciavano sui rami neri e bruciati solo i frutti inceneriti." 

Tutti fuggivano al loro arrivo, le madri si nascondevano con i bambini tra le braccia, ma i soldati le scovavano. E allora era finita.
Le campagne e i paesi devastati. I raccolti distrutti.



Ogni giorno il potere del principe aumentava e aumentavano le ricchezze, frutto delle innumerevoli ruberie del suo esercito. Con tutto quel denaro strappato alla povera gente, il principe costruì un meravigliosa città e tutti quelli che la visitavano dicevano: Che splendore! Che gran principe!
La sua sete di potere però era inestinguibile e così il principe arrivò a conquistare il mondo intero. Tutti i sovrani erano ormai in catene, a lui soggetti, ma non bastava. Sfidò anche il potere di Dio. Con un vascello dalle mille bocche di cannone, avvolto nelle piume di pavone e sollevato dalle aquile, il principe partì alla conquita del cielo. Ma Dio, vedendolo avvicinarsi, mandò gli angeli che il principe cercò di colpire con i suoi proiettili. Solo una goccia di sangue macchiò l'ala di uno di loro, ma la pesantezza di quella goccia si abbattè sulla nave volante e la fece precipitare. Salvatosi grazie ai fitti rami di una foresta, che ne attutirono la caduta, il principe giurò a se stesso che non sarebbe finita così. Sette anni gli occorsero per ricostruire una flotta di navi invincibili d'acciaio. Il miglior esercito al mondo era al suo fianco, ma Dio, vedendolo ripartire all'attacco del cielo, questa volta gli mandò contro un nugolo di zanzare. Nonostante si fosse avvolto in stoffe pesanti per proteggersi dalle punture, una zanzara riuscì a infilarsi nel suo orecchio e proprio lì lo punse. Il veleno arrivò al cervello e, irresistibile, lo costrinse a strapparsi le vesti e a dimenarsi nudo davanti al suo esercito. Beffato dai suoi stessi soldati, il principe folle che aveva sfidato Dio, ora era lì sconfitto da una sola piccolissima zanzara. 
Il principe malvagio. (Una leggenda) fu scritta da Andersen nel 1840. Come nella maggioranza delle sue fiabe, anche questa ha un incedere molto diverso dalle fiabe classiche che conosciamo di Basile, Perrault o dei Grimm. In Andersen viene spesso accantonato l'aspetto 'magico' per lasciare posto ad un aspetto più 'storico' del racconto. Spesso le sue fiabe si distinguono per un gusto più 'contemporaneo' e certamente più letterario. Non a caso lui stesso teneva a precisare che erano rivolte a un pubblico adulto più che non bambino, ma non tanto per i contenuti quanto piuttosto per il loro valore 'stilistico'. E Il principe malvagio non fa eccezione: per tema e per linguaggio è soprattutto una vera e propria prova d'autore.
Se da un lato, il tema trattato può addirittura essere letto in una chiave simbolica di grande attualità, dall'altro lo stile ricorda un 'crescendo' musicale, sempre più roboante: le ali potenti delle aquile si spezzarono, il vento ruggì circondando il principe e il fumo che si levava dalle città bruciate disegnò nell'aria mostruose creature marine dalle chele affilate, pesanti macigni e draghi sputafuoco. 
Tanto più roboante è il principe con le sue manie di onnipotenza, tanto più immaginifiche le sue flotte volanti, tanto più risulta 'ad effetto' il finale affidato alle mani, o per essere precisi nel pungiglione sottile, di una minuscola zanzara. 
Il senso di tutto questo racconto è ovviamente in primo luogo leggibile dai grandi cui spetta però il compito di mediarlo ai più piccoli.
A questi ultimi, invece, è diretta la lettura molto personale che Georges Lemoine, illustratore francese di enorme talento, classe 1935, pluripremiato, fa di questo testo. Un principe apparentemente invincibile, chiuso nella sua armatura, un esercito di uomini-corvi rapaci al suo servizio, agghiaccianti come quelli di Hitchcock, una nave volante che ricorda una pagoda armata di temibili rostri e becchi puntuti, un mondo contadino fatto di verdi vallate coltivate, di mulini, di fattorie, di aie, di contadine spaventate e ciliegie tante ciliegie...



Carla

Noterella al margine. Questo libro fu publicato ben 17 anni fa da The Creative Company, casa editrice statunitense che di norma non sbaglia un colpo. Nella ripubblicazione in Italia da parte di Gallucci le illustrazioni hanno mantenuto in pieno il loro valore, mentre la progettazione grafica della bravissima Rita Marshall -sebbene di grande raffinatezza- mi pare denunci i suoi anni.

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