LA
CIPOLLA
La
cipolla è un'altra cosa.
Interiora non ne ha.
Completamente cipolla
fino alla cipollità.
Cipolluta di fuori,
cipollosa fino al cuore,
potrebbe guardarsi dentro
senza provare timore.
Interiora non ne ha.
Completamente cipolla
fino alla cipollità.
Cipolluta di fuori,
cipollosa fino al cuore,
potrebbe guardarsi dentro
senza provare timore.
In
noi ignoto e selve
di
pelle appena coperti,
interni
di d'inferno, violenta anatomia,
ma
nella cipolla-cipolla,
non
visceri ritorti.
Lei
più e più volte nuda,
fin
nel fondo e così via.
Coerente
è la cipolla,
riuscita
è la cipolla.
Nell'una
ecco sta l'altra,
nella
maggiore la minore,
nella
seguente, la successiva
cioè
la terza e la quarta.
Una
centripeta fuga.
Un'eco
in coro composta.
La
cipolla, d'accordo:
il
più bel ventre del mondo.
A
propria lode di aureole
da
sé si avvolge in tondo.
In
noi - grasso, nervi, vene,
muchi
e secrezione.
E
a noi resta negata
l'idiozia
della perfezione.
(La
cipolla, Wisława Szyborska)
FRITTELLINE INDIANE DI CIPOLLE E
PAPRIKA
(Petits beignets indiens d'oignons et
de paprika da Une cuisine grande comme un jardin, Rue
du monde 2004)
Mi piace tessere trame tra libri.
Riparto ancora una volta dalla Szymborka (mio livre de chevet dal 1
febbraio dell'anno passato, ora fanno 361 giorni) e approdo a questa
ricetta di un libro illustrato francese per bambini e grandi.
INGREDIENTI (per 4 persone)
tre grandi cipolle
150 gr di farina
2 uova
25 cl di birra
olio evo
paprika piccante
sale e pepe
Per prima cosa sbucciate le cipolle
(devono essere o dorate ma di accertata bontà o rosse), quindi
tagliatele a fettine sottili 3 millimetri e 'smontate' le fette in
singoli anelli.
Buttateli per 2 minuti in una pentola
di acqua che bolle. Scolateli bene e metteli ad asciugare su un
canovaccio pulito.
Mentre son lì che asciugano,
dedicatevi alla pastella.
In una grande ciotola mettete la farina
il sale, il pepe, un cucchiaino da caffè di paprika e i rossi
d'uovo, versateci a 'piccoli sorsi' la birra e in ultimo aggiungete
un cucchiaio di olio evo. Montate a neve gli albumi e incorporateli
delicatemente nella pastella. Versate nella suddetta pastella soffice
gli anelli che da leggermente lessati, si sono ammorbiditi.
Mettete nella padella o nel tegame o
nella friggitrice abbondante quantità di olio (ognuno avrà
selezionato con l'esperienza il proprio olio preferito). Quando è
bollente con due dita o con una forchettina 'pescate' uno ad uno gli
anelli e metteteli a friggere (non più di cinque o sei per volta)
avendo cura di girarli con una forchetta pulita. La frittura di
ciascuno dura pochissimo quindi si procede celermente anche con pochi
anelli alla volta.
Di solito il fritto a casa mia non
arriva mai a tavola, me lo mangio/ce lo mangiamo dopo un minuto di
posa su carta assorbente a bruciare la dita e la lingua...e anche
questa volta è andata così.
Carla
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