NON ENTRATE NEL SACCO!,
Nicolas Hubesch, Gnimdéwa Atakpama
Babalibri, 2013
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
"Un giorno di ritorno da una
scampagnata, una capra scoprì una valle verdeggiante. 'Il Paradiso
esiste e io l'ho trovato!' esultò. 'Da domani comincerò a
costruire qui una casa dove trascorrere i miei ultimi giorni'. Quella
sera un leone s'innamorò dello stesso posto e anche lui decise di
costruirci una casa."
Neanche a dirlo. La
capra è bianca, magrolina e gira in bicicletta e il leone, pieno di
muscoli gira con il suo fuoristrada. Ecco due mondi a confronto.
Mentre la capra di giorno procede con i lavori per il suo cottage per
la vecchiaia, il leone all'imbrunire controlla i lavori, ormai deciso
ad impossessarsi con la forza della casetta, una volta terminata.
Zero fatica, anche se esecrabile sotto il profilo morale. Accade
l'inevitabile. La capra arriva con le sue carabattole e trova il
leone che le ha soffiato il posto in poltrona e l'intera casa
intorno.
La risparmia,
decidendo che da viva, gli sarà certo più utile: una capra
domestica che cucini e faccia i lavori di casa al suo posto. Nessun
accordo si può raggiungere sul menu: il leone che non è
vegetariano, non tollera mais, broccoli e salsa di gombo, proprio ciò
che la capra gli ha appena cucinato. L'incolumità della capra ora è
a rischio sul serio.
Sarà forse perché stanca di essere vessata dal
tracotante leone, sarà perché teme di finire lei direttamente in
pentola, la capra si organizza...sale, miele e sacco, un po' di
faccia tosta e una buona idea per ritornare padrona del suo cottage.
Irresistibile
storia di genio. Laddove si dimostra che alla forza bruta spesso è
più efficace rispondere con l'acume. Un apologo che ha il sapore di
una favola antica intessuta di saggezza dove una capra veste i panni
della mitezza, della pazienza, dell'astuzia, del coraggio, e
dall'altra il leone veste quelli dell'arroganza, della
prevaricazione, dell'ottusità. Ma se già la storia è raffinata in
ogni sua piega, le illustrazioni sono semplicemente geniali. A
partire dal leone in copertina che pare essere lì a terrorizzare
l'ingenuo lettore, ma, una volta letta la storia, quella stessa
immagine assume un valore del tutto diametrale. Il ciuffo rockabilly,
l'arredo di coltelli e armi di ogni genere appesi alle pareti oppure
i trofei di caccia, raccontano un leone che ha molto di umano.
Il
villaggio dei leoni, la panoramica sul mercato, il leone con marsupio
e occhialini da vista sono di nuovo lo specchio di un mondo che ci
appartiene. Il cottage, la bicicletta, le masserizie della capra ci
dicono molto di consuetudini tutte nostre. Per non parlare delle
rispettive visioni della vita che ricordano da un lato l'arroganza di
chi a questo mondo cerca facili traguardi e dall'altra la serenità
d'animo di chi, raggiunta la pace interiore, è lontano da ogni
affanno e vuole invecchiare serenamente coltivando il proprio orto.
In perfetto stile
École de Loisirs-Babalibri anche Non entrate nel sacco! -una
fruttuosa collaborazione tra un giornalista scrittore di Lomé e un
fumettista illustratore della periferia di Parigi- diventa titolo
nella mia lista di libri imperdibili. La vena di tremore che
attraversa l'intera vicenda, il patema che abbiamo per la sorte della
debole capra, l'irritazione che genera il leone prepotente, la grande
rivincita che si prende il finale, vera apoteosi del genio, tutto
concorre a far sì che questo libro diventi da oggi un best seller
delle mie pubbliche letture. Troppo crudele, troppo giusto per
lasciarlo sullo scaffale...A me piacciono i libri fatti così.
Carla
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