IO, NO! IO, NO! IO, NO!
LA GALLINELLA ROSSA,
Pilar Martínez, Marco Somà
Kalandraka 2013
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
"Chi mi aiuta a piantare questi
chicchi di grano? - domandò ai suoi amici.
Io no! rispose il cane fannullone.
Nemmeno io! disse il gatto
dormiglione.
Neanche io! aggiunse l'anatra
festaiola.
D'accordo! Allora lo farò da sola."
A bordo di un
triciclo molto ben equipaggiato, con rastrelli, vanghe, zappe e
innafiatoi multipli, la gallinella va per campi seguita dai suoi
pulcini. Al vedere quei chicchi di grano le viene l'idea di farli
fruttare e trasformarli in qualcosa d'altro, decisamente più
saporito. Ed è qui che le scatta nella testa l'idea di farsi aiutare
dai suoi vicini di fattoria. Risposta unanime: io, no! io, no! io,
no!
La gallina
tecnologica ed equipaggiata tira fuori il suo aratro rotativo e va a
seminare. Nato il grano e divenuto forte e robusto, esso va mietuto e
poi trebbiato e quindi la gallina tira fuori dalla rimessa il suo
mietitrebbia. Anche questa volta può contare solo sulla
collaborazione dei suoi pulcini. Gli altri, alla sua richiesta
d'aiuto rispondono sempre allo stesso modo: io, no! io, no! io, no!
Raccolti i chicchi
in un grande sacco, la cosa che resta da fare è andare al mulino a
macinarli. Di ritorno, con i suoi grandi sacchi di farina chiede ai
tre se vogliono aiutarla a fare il pane. Indovinate la risposta?
Così anche questa
volta la gallina deve far tutto da sola: impastare con acqua e
lievito e poi infornare...
Come sempre succede
(a casa mia ogni due o tre giorni, per esempio) quando le pagnotte
sono cotte, si diffonde per la casa un profumo irresistibile di pane
appena fatto. E solo allora i tre si avvicinano alla cucina della
gallina.
Pregustando già la
sua sottile vendetta, la gallina non può fare a meno di chieder loro
se vogliano aiutarla a mangiare il pane.
La risposta, ancora
una volta unanime, è: io, sì! io, sì! io, sì!
Ed è a questo
punto che scatta la rivincita della gallina. "Cari miei, mi
spiace ma il buon pane lo divido solo con i miei pulcini!". E
così fece.
La fiaba arriva da
lontano, forse dalla Russia (è per quello che la gallina è rossa?)
o dall'Inghilterra, ed è stata già altre volte oggetto di albi
illustrati. Io ricordo in particolare quello edito da Babalibri
(Byron Barton, La gallinella rossa, Babalibri 2003), che ho
consumato a furia di leggerlo e rileggerlo a tutti i bambini che mi
son passati davanti.
Della fiaba mi
piace il finale secco e lontano da ogni buonismo. Mi piace perché si
parla con cognizione di causa del procedimento che parte dal grano
per arrivare alla pagnotta e, sotto sotto, si dice a un bambino come
si fa il pane. Mi piace perché ha un ritmo ciclico che tanto risulta
piacevole soprattutto a bambini piccolissimi.
In particolare
questa edizione curata da Kalandraka mi pare molto divertente sotto
il profilo dell'illustrazione. Solo giocate sui toni del marrone, le
immagini di Marco Somà sono ricche di minuscoli particolari e
dettagli, di una cura quasi maniacale per la resa dei piumaggi, della
suppellettile, degli arredi, delle texture, per non parlare dei
macchinari agricoli che riempiono intere doppie pagine.
Classe 1983,
trent'anni giusti giusti, Marco Somà è un illustratore
davvero interessante.
Mi pare di leggere
nei suoi lavori una passione per le rane, che sono uno dei suoi Leit
Motiv. Più in generale, mi sembra attratto dagli animali che veste
secondo un gusto sempre tra il dandy e il retrò. Come retrò sono
anche le ambientazioni: tavolini bassi su cui poggiano teiere e
bricchetti a fiori, circondati da sedie Thonet, lampade da scrivania
fine Ottocento, quadretti alle pareti con cornici di gusto un po'
liberty, poltrone dai tessuti un po' consunti...la villa in campagna
dei nonni paterni in Piemonte dove andavo a passare l'estate aveva
quei colori e quegli oggetti: tele un po' ruvide e grosse e lenzuola
di lino.
Carla
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