FRA
ORSI E ROBOT
L’editore
Salani propone sempre con grande efficacia testi per la fascia d’età
fra i dieci e i quattordici anni, fascia d’età contesa ad altri
grandi editori, Feltrinelli, Rizzoli, Mondadori.
In
prossimità della Fiera di Bologna sono usciti e stanno uscendo
diversi titoli di rilievo: qui ve ne segnaliamo due, con registri
molto diversi tra loro.
Il primo, Il passaggio dell’orso di Giuseppe Festa, è un romanzo d’avventura pura: ambientato nel Parco Nazionale d’Abruzzo, racconta della movimentata estate di due giovanissimi volontari che affiancano i guardaparco nella difesa del Parco e della sua biodiversità; in particolare sono impegnati nella difficile lotta ai bracconieri a caccia di orsi, nell’eterna lotta fra interessi economici e difesa dei valori ambientali, naturalistici, paesaggistici. Appostamenti, trappole, radio collari per difendere la popolazione di orsi marsicani, amati/odiati protagonisti del parco abruzzese. Una storia, dunque, con evidente scopo didascalico, ma che scorre via piacevolmente, portandoci dritti nella vita montanara di chi vive quotidianamente a contatto con la fauna selvatica. Qualche ingenuità di troppo, ma niente che distolga dal ritmo incalzante e dall’indiscutibile amore per la natura. Potrebbe magari far nascere, a qualche giovane naturalista, l’idea di fare questa bella esperienza a un passo da casa.
Il
secondo, La meravigliosa
macchina di Pietro Corvo
di Guido Quarzo, si muove su registri molto diversi e qui di retro
pensieri ce ne sono tanti: la storia è ambientata nel ‘700 ed ha
come protagonista il giovane aiutante di un maestro orologiaio,
ossessionato dall’idea di realizzare un automa che riproduca le
fattezze di una nobildonna di cui si è perdutamente innamorato.
Qui
forse s’incontra una certa difficoltà nella lettura del testo,
perché tanti sono i riferimenti alla cultura soprattutto francese,
del ‘700: il concepire il corpo come una macchina costituita da un
insieme di raffinati congegni, l’anima come soffio vitale, l’ardito
sperimentalismo e la libertà di pensiero che porterà
all’Encyplopedie. Periodo affascinante, diviso fra modernità e
oscurantismo, in cui era effettivamente frequente la costruzione di
congegni meccanici meravigliosi che riproducevano il movimento
naturale. Il libro di Quarzo, scritto con la maggior semplicità
possibile, nasce per raccontare l’effettivo ritrovamento di un
automa con sembianze umane, nelle vicinanze di Torino. Sono tante le
suggestioni e gli interrogativi che può far nascere questa storia,
ma ho l’impressione che i ragazzini facciano una grande fatica a
calarsi in contesti storici lontani, di cui spesso hanno nozioni
superficiali e sommarie.
Peccato,
di automi e robot, dei paradossi che queste ‘macchine’ generano,
si potrebbe parlare a lungo.
Eleonora
“Il
passaggio dell’orso”. G. Festa, Salani 2013
“La
meravigliosa macchina di Pietro Corvo”, G. Quarzo, Salani 2013
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