martedì 26 marzo 2013

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


VIOLETTA LA STREGHETTA E L'INCANTESIMO SUPPERGIÙ
Anu Stohner, Henrike Wilson,
Beisler, 2013


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)

"Violetta desiderava una casetta tutta per sé. Facile per una strega. Bastava ricordarsi a memoria l'incantesimo giusto. "Spiriti di rapa, voglio una casa. Saliva di ragno, gocce di stagno, uova morte e strane torte, fate che le pareti siano...ehm...storte!
Ih! Ih! Ih!, ridacchiarono le altre streghe. Un altro incantesimo suppergiù!"

Violetta, lo avrete capito, è pasticciona per natura. Chi, come me, è pasticciona per natura, prima o poi finisce per amare i propri pasticci. 
E così Violetta, sbagliando ogni volta l'ultima rima dell'incantesimo, ottiene sempre qualcosa di inaspettato. Al posto di una bella casetta ha una casa un po' sbilenca, al posto di una scopa areodinamica ha una scopa dal manico molto nodoso, al posto di un lugubre corvo ha come 'famiglio' un coniglio blu. I suoi incantesimi sono ogni volta una sorpresa, ma Violetta non se ne rammarica mai. Anzi. 
E anche quando sente uno strano rimbombo nel bosco pensa dipenda dall'ennesimo suo incantesimo suppergiù. Invece quel rimbombo è un gigantesco gigante che imperversa nel bosco. Catturate tutte le streghe con un solo gesto, il gigante si vede sfrecciare davanti al naso una strega che vola in modo scomposto e disordinato. A Violetta dunque spetta il compito si riportare in salvo le colleghe. L'incantesimo è come al solito suppergiù, ma il risultato esilarante: nel senso più letterale del termine.
È l'incantesimo della Felicità.


E la Felicità sembra essere la ricetta vincente di Violetta. Sempre felice di tutto quello che le capita, capace di saper cogliere il buono da ogni situazione, Violetta volteggia nel mondo sempre con il sorriso sulle labbra. E la sua indole serena la rende contagiosa e, al suo passaggio, la risata si scioglie sulle facce di tutti. Ma è una risata sana, lontana dall'essere maligna, è una risata piena di gusto.
Raccontare ai bambini i pasticci fatti da un altro, li farà certamente ridere e li autorizzerà a credere che non sempre si può essere perfetti. Sapersi accontentare, sapersi accettare con i propri limiti è un comunque un buon esercizio. In questo mondo di 'finte' perfezioni andare controcorrente può avere anche un suo senso educativo.
La collaudata coppia Stohner-Wilson, che in passato abbiamo letto nei libri dedicati a Babbo Natale pubblicati da Emme edizioni, ancora una volta sembra viaggiare in grande armonia. Un testo molto spiritoso, nelle formule degli incantesimi soprattutto, cui si affianca una illustrazione molto tradizionale ma nel contempo piena di vitalità e inaspettata nelle prospettive e nei tagli delle immagini: cieli ariosi e boschi di conifere che fanno da sfondo all'imperversare di una strega goffa e maldestra. E quando c'è di mezzo il gigantesco gigante, il taglio prospettico delle tavole muta a sottolineare il suo ingombrante uso dell'intera pagina.


Carla

Riflettendo sul titolo del libro, mi viene da fare ancora una volta un unico appunto.
Rispetto al nome forzatamente in cerca di rima con un diminutivo di troppo, apprezzo la sobrietà un po 'secca' nell'originale tedesco che suona più o meno così: Una piccola strega pasticciona.

Nessun commento:

Posta un commento