lunedì 11 marzo 2013

UNO SGUARDO DAL PONTE (libri a confronto)


POLLEKE SEMPRE PIÙ GRANDE


Ecco arrivare un nuovo romanzo di Guus Kuijer con Polleke, la meravigliosa ragazzina capace a undici anni di affrontare sorridendo i mali del mondo. Ritornano gli stessi personaggi del precedente romanzo, Per sempre insieme amen, vedi qui: Polleke, la madre con il suo nuovo fidanzato, cioè il maestro di Polleke; i meravigliosi nonni, che le regalano l'omonima vitellina, Mimun, il fidanzato marocchino e, in primo piano in questa storia, il padre, Spik. Che come dice il titolo è un PPP, cioè un Padre Particolarmente Problematico: infatti è tossicodipendente, veste come uno straccione, ruba i soldi nella casa in cui vivono Polleke e la madre. Immagino già i capelli di molte mamme rizzarsi per l'orrore, un padre tossicodipendente all'interno di una storia per ragazzi. Certo, la lettura di questo libro, per altro scritto con leggerezza rara, richiede maturità personale e non lo consiglierei al di sotto dei tredici anni. Ma posso garantire che l'argomento è trattato con tale delicatezza da non suscitare inutili turbamenti. La forza del personaggio principale sta proprio in questo, nel sapere affrontare, con gli strumenti che ha a disposizione, situazioni anche molto complicate: accetta la realtà della totale inaffidabilità del padre, si sente tradita dalle sue menzogne, ma lo sprona ad affrontare le sue contraddizioni e ad iniziare un percorso di disintossicazione. Nello stesso tempo guarda con indulgenza ai travagli sentimentali della mamma, fidanzata con il maestro, ma forse ancora innamorata di Spik; muore di gelosia se il suo fidanzatino accenna a flirtare con la sua migliore amica, ma basta un suo sguardo mediterraneo a farle venire le gambe molli. Il suo rifugio, la sua forza sta nell'amore dei nonni, che tutto comprendono anche senza tanti discorsi. Memorabili le preghiere che si scambiano a tavola prima di mangiare, un po' prosaiche forse, ma sicuramente più efficaci nell'esprimere i desideri che stanno in fondo al cuore. E poi la vitellina, con cui correre e giocare. L'amore e l'appoggio delle persone che la circondano, la forza interiore di cui è dotata, consentiranno alla piccola protagonista di fare un grande gesto di generosità nei confronti del padre.
Il dono più prezioso che ci fa Kuijer in queste storie in cui Polleke è protagonista è proprio la leggerezza, l'assenza di giudizio e la capacità di accettare delle situazioni anche difficili, capacità propria dei più piccoli. In realtà, in questi romanzi, i ragazzini e i più vecchi, i nonni che sembrano avere la capacità di vedere le cose con serenità e saggezza, dimostrano maggiore vitalità e buon senso della generazione di mezzo, quella dei genitori, smarrita, incerta, sostanzialmente immatura.
Vorrà dirci qualcosa?

Eleonora

“Mio padre è un PPP”, G. Kuijer, Feltrinelli kids 2013




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