ESSERE VIVI
The Principles of Uncertainty, Maira Kalman,
The
Penguin Press, 2007
Ammetto
che questo libro difficilmente potrebbe dirsi per bambini. Le sue 324
pagine illustrate (tutte, dalla prima all’ultima – con l’aggiunta
di divertenti inserti fotografici) potrebbero tuttavia essere
considerate un manuale di filosofia 'applicata' imperdibile per
gli adolescenti. Che, all’utilità di leggere un Inglese piano e
colloquiale, sommerebbero una valanga – letteralmente – di
spunti.
Maira
Kalman (che negli anni ’70 ha fondato con il marito Tibor un famoso
studio newyorkese di grafica e design) autrice prolifica come pochi,
ha illustrato per un anno intero i suoi pensieri quotidiani ed una
messe infinita di ricordi, partendo dalla domanda Chi sono io? Chi
sei tu? Che cos’è tutto?'. E ha ritratto persone, scorci di
paesaggio, cibo, interni, merci, e ogni genere di cosa che le
tornasse alla mente, nello sforzo di districarsi tra la pulsione a
vivere intensamente e creativamente e la malinconia (mai enfatizzata)
che ci accomuna, nella consapevolezza che tutto è caduco. Il
registro del suo originalissimo diario è un’ironia sottile, a
tratti folgorante. Un tripudio di piccole epifanie che si dipanano
attraverso l’osservazione delle cose comuni, tante e tanto varie da
fare di tutte le nostre vite, senza distinzione, un palcoscenico di
fatti speciali. A volerlo. A volerci impegnare nell’essere
attenti, curiosi e attivi.
Maira
coglie in essenza l’identità di tutto quanto la circonda, lo fa
usando il pennello e brani di testo sempre molto divertenti. La sua
natura vivace e ricettiva la rende capace di uno sguardo fulmineo,
la sua presa sulla realtà è veloce e il modo in cui ce la porge è
al tempo stesso ingenuo e finemente pedagogico. Quanti ragazzini
riescono, oggi come oggi, a guardare ed a vedere quello che li
circonda? La ricchezza di dettagli che si sommano formando interi
microcosmi, tutto intorno a noi. Senza contare che, nel suo
inventario colorato e vorticante, Maira ci sfida continuamente
attraverso associazioni spesso colte e tuttavia facili da decrittare.
Magari con l’aiuto di una vecchia, cara enciclopedia…
I
Principi dell’Incertezza è un libro strano, vivo e saltellante,
una sequenza interminabile d’immagini e di riflessioni che
risucchia l’attenzione creando sorpresa e generando commozione. E’
un’opera complessa, eppure facilissima da 'attraversare'''. È
un concentrato di bellezza reso con rapidi guizzi. Se avessi un
figlio adolescente, glielo prescriverei proprio come un balsamo,
contro la noia e il male di vivere…
(…
non avendolo, da illustratore, posso dire che è sul mio comodino 'pronto all’uso' da diversi anni. Quando lo sfoglio, mi riversa
addosso una sferzata di energia sempre nuova, il bene di
un’incertezza esistenziale che diventa subito una gran voglia di
partecipare, raccontandolo, del Tutto).
Daniela (Tordi)
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