COME UN BAMBINO
Orlando,
l'avvoltoio coraggioso, Tomi Ungerer
Donzelli, 2013
ILLUSTRATI PER PICCOLI
(dai 5 anni)
"Orlando era un
avvoltoio messicano. Un giorno mentre sorvolava il deserto, trovò il
corpo di un cercatore d'oro.
Frugando tra le cose
del cercatore d'oro, trovò una foto della moglie e del figlio.
Per l'uomo non c'era
più niente da fare, perciò Orlando raccolse tutti gli oggetti in un
fagotto e volò via."
Il fagotto contenente i
pochi resti del cercatore d'oro passarono di mano in mano finché non
tornarono ad essere appesi al becco di Orlando che, come postino, li
recapitò alla povera vedova e al povero orfanello, che a loro volta
partirono sulle tracce del loro congiunto, sempre con Orlando al
seguito. Ma a parlar troppo di pepite d'oro si finisce per entrare
nel mirino di qualche malintenzionato, ma Orlando era sempre lì e
risolse anche questa.
In un crescendo di
incastri felici e sullo sfondo di un pueblo indiano ogni tassello
ritrova la sua giusta collocazione e Orlando diventa -e vorrei ben
vedere- l'unico avvoltoio amato di tutto il Messico.
Che dire? Ci risiamo:
un'altra bella storia di Tomi Ungerer. Come in molti altri suoi
capolavori del genere, ovvero storie costruite su un animale
inconsueto come protagonista, penso al boa Crictor, al pipistrello
Rufus, alla cangura alata Adelaide, allo strano animale del signor
Racine, anche in questa di Orlando l'avvoltoio, animale inviso per la
sua propensione a nutrirsi di carcasse di animali morti e per il suo
collo glabro, Ungerer racconta una vicenda come la potrebbe
raccontare un bambino: con la semplicità dell'onnipotenza dove tutto
diventa possibile pur di arrivare a un lieto fine.Nella descrizione
degli animi dei protagonisti, si ritrova tutta l'ingenuità di un
bambino così come nella semplificazione delle sequenze narrative. In
altre parole, tutto quel che deve succedere succede e lo fa al
momento giusto. Facile e geniale. Il pensiero bambino lo si ritrova
anche nella pervicace tendenza a far convogliare l'intreccio verso un
finale positivo a tutti i costi, compreso il colpo di scena sul
finale.
Inguaribile ottimista!
D'altronde, avete mai conosciuto un bambino pessimista?
Con un'ironia invece
tutta adulta, la storia di dipana attraverso i disegni.
Così come per il testo
anche il disegno è fatto di pochi e semplici elementi, composti,
armonicamente disposti nella pagina ma con la conseta efficacia al
fulmicotone che ne rappresenta la cifra inconfondibile.
Le sfumature del
marrone sopra ogni paesaggio e il rosso cremisi per raccontare alcuni
particolari. Misurato anche in quello.
Questo libro Tomi
Ungerer l'ha pubblicato per la prima volta nel 1966, solo
quarantasette anni fa.Da collezionare: non è
mai troppo tardi!
Carla
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