Da qualche parte qui vicino,
Susanna Mattiangeli,
Fabio Magnasciutti, Lorenzo Terranera
Collana Quadrata (B5 Production), 2010
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)
Intorno c'è un giardino e si
possono fare le torte coi sassolini, poi ti dicono alzati che ti
sporchi e si va via."
Dove? In un cimitero, che poi -a ben
vedere- è un po' come un quartiere, ma sottoterra. Gli alberi che
fanno ombra nei cimiteri, quelli stretti e lunghi, i cipressi, hanno
radici anch'essa lunghe e strette e non disturbano i morti che
sottoterra non fanno niente tutto il giorno e poi si sbriciolano e
diventano a loro volta terra e se ci cade un seme sopra diventano
erba e margherita...
Ma sottoterra non ci sono solo i morti ma anche Dido: un amico speciale, un amico immaginario di questa bambina. Un amico che, per vederlo, va disegnato. Lui sa fare un mucchio di cose e ha un cuore molto grande che contiene mamma, papà, un amico cinese e un topolino.I cuori sono elastici e fatti apposta per contenere le creature, le cose che amiamo, ma ciascuna di queste, a sua volta, ne contiene altre. Un po' come il gioco delle matrioske: siamo tutti uno dentro l'altro.
Comprato alla festa per i dieci anni
dell'Officina Bertani, scuola romana di illustrazione di Lorenzo Terranera, questo libro è
rimasto sul mio tavolo per qualche mese. Non è facile incontrarlo
sugli scaffali di una libreria perché il suo percorso editoriale è
frutto di una produzione 'interna' dell'officina
(www.b5productions.com), tuttavia sul mio tavolo ha resistito fino ad
ora perché è un libro che merita attenzione.
Per varie ragioni.
Alcune contingenti, purtroppo, e per
nulla previste al momento dell'acquisto e mi riferisco alla morte di
mia madre, una nonna in tutto e per tutto come quello raccontato nel
libro.
Altre, diciamo, accademiche, e mi
riferisco al tema trattato: le persone che non si vedono. Un nonno
che non c'è più e un amico immaginato.
Entrambi i soggetti sono argomento di
libri per bambini, perché toccano due punti sensibili nel percorso
di crescita. Ma solo di rado ho trovato libri che ne trattano
con la dovuta leggerezza, senza sconfinare nella retorica.
Da qualche parte qui vicino è
una di queste rarità.
Mi hanno convinto due cose: da un lato
la funzione che viene riconosciuta all'amico immaginario, sorta di
alter ego attraverso cui la bambina matura ed elabora una sua
personale lettura della scomparsa di una persona amata, e dall'altro
la messa a fuoco della morte, intesa come momento, vera e propria
tappa, di un percorso più lungo che è quello della Vita, ma non la
vita di un singolo, la Vita, quella che prosegue dopo di noi...quella
che da un nonno può nascere una margherita.
Chi mi conosce sa quanto
questo, nel mio caso personale, sia vero. E penso che la faccia di
mia madre, non se n'è andata del tutto, ma sopravvive nella faccia
altrettanto sorridente di Margherita.
Giudicate voi stessi.
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