UN AFFARE DELICATO
Tartattà in
prima media, Béatrice Fontanel, Marc Boutavant
La Nuova Frontiera
Junior 2013
NARRATIVA PER MEDI
(dagli 8 anni)
"' Laringite'.
Strano, non un filo di voce, così dall'oggi al domani, mentre la
sera prima ci eravamo parlati a lungo al telefono. 'Quando bisognerà
presentarsi ai professori' mi ha sussurrato a fatica nell'orecchio,
'puoi dire tu come mi chiamo e che pranzo alla mensa?' 'Non c'è
problema' ho risposto disinvolto".
Cosa non si è
costretti a fare per evitare una collisione troppo violenta con i
nuovi compagni di classe che lo avrebbo sentito balbettare
nervosamente...
E così Tartattatà al
suo primo giorno di scuola media escogita un piano 'di fuga'. Si
inventa una laringite anche con il suo miglior amico con il quale
condivide questo nuovo anno scolastico.
In una classe che è un
container, la gagliarda professoressa comincia la sua prima lezione
di questo primo anno. A salvare Tartattà da un più che possibile
sbotto di ilarità a sentire la sua balbuzie, arriva un
provvidenziale frastuono che costringe ragazzi e professoressa a
prendere la via del parco di fronte alla scuola. La prima ora di
lezione in un prato: non è poi così male la scuola e questa
professoressa promette bene. Sull'erba lei si toglie le scarpe e i
ragazzi possono vedere una parte del corpo di norma 'inaccessibile'
ai loro sguardi di undicenni. Mettere nero su bianco il più bel ( o
il peggiore, fa lo stesso) ricordo delle vacanze, tema appena
assegnato dalla prof scalza, offre lo spunto a Basilio Tartattà di
confessare per iscritto la propria balbuzie.
Bravo, ragazzo, che
bella idea hai avuto: prevenire è meglio che curare.
Ora tutti sanno, per
penna di Tatattà e per voce di del suo migliore amico.
Un'ora di inglese,
mensa, educazione fisica e così la prima giornata di scuola
semplicemente arriva al suo naturale esito.
E quello che sembrava
un giorno insormontabile si rivela nella sua semplicità...
Poco meno di 50 pagine
per raccontare una sola giornata di scuola, unica ed indimenticabile.
La prima.
Tutti noi ci ricordiamo
il nostro primo giorno di scuola media e, quelli più grandi fra noi,
si ricorderanno bene anche quello dei loro figli.
Professori che non
abbiamo mai visto, compagni di classe per lo più sconosciuti,
potenziali amici ma che un giorno potrebbero rivelarsi avversari,
materie nuove e nuovo anche il genere di studio, il nostro corpo che cambia: un salto nel buio.
Tartattà, che avevamo
conosciuto già qui, ha affinato una sua strategia personale molto
condivisibile perché di grande efficacia.
Senza ferirsi, perché
non ha lo spirito di un kamikaze, grazie a un caro amico, racconta se
stesso con onestà e con serenità d'animo a tutti i suoi compagni. E
lo fa con le sue modalità: in una pagina scritta.
Dire la verità è
sempre spiazzante e spesso vincente; il silenzio che scende per
qualche secondo dopo la sua dichiarazione, silenzio pesato e coperto
solo dal fruscio delle foglie e dal canto degli uccellini nel parco,
è sintomatico.
Riconoscere e
raccontare i propri limiti è affare delicato.
Mettere sotto gli occhi
dei bambini come farlo, offrire loro una possibilità per ragionarci
intorno è il più grande merito di questo piccolo grande libro.
Carla
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