LA FILOSOFIA IN UN CONO GELATO
Rico e Oscar e i Cuori Infranti,
Andreas Steinhöfel
Beisler 2013
NARRATIVA PER GRANDI (dai 10 anni)
"Come capitava spesso, anzi,
quasi sempre, il premio vinto dalla mamma era una borsetta di
plastica da poco. Come capitava spesso, anzi, quasi sempre, anch'io
avrei esultato e applaudito e fischiato. Solo che proprio nel momento
in cui la mamma ritirava il premio, il mio sguardo è caduto su
Oscar. L'ho guardato in faccia.
E per qualche motivo ho provato un
brivido freddo lungo la schiena."
Tutto ruota intorno
a un particolare apparentemente insignificante. Questa volta è una
borsetta di plastica di poco valore vinta a una tombola, la volta
scorsa era un maccherone caduto sul marciapiede.
Come nelle migliori
storie gialle sono i piccoli dettagli che portano alla costruzione di
un intreccio avvincente.
Siamo alla seconda
vicenda dei due ragazzini di Berlino, Rico e Oscar, e ancora una
volta siamo di fronte a un libro giallo. E se possibile anche
migliore del primo.
Alcune cose sono
cambiate rispetto alla storia precedente: la più importante
di tutte è quella che vede i due protagonisti ancora più vicini tra
loro. Oscar adesso vive a casa di Rico perché suo padre si è preso
una 'pausa' e, per contro, la affettuosissima e generosa mamma di
Rico ha detto la sua frase consueta: puoi venire quando vuoi! Altre
novità di rilievo sono la maggiore socievolezza del signor Orsi, la
raggiunta serenità dello spirito della signora Dolci, e certa
attenzione tutta scoppiettante di ormoni per Rico e Oscar da parte
delle gemelle Ballotti.
Il gran palazzone
con quel perenne via vai di personaggi continua a fare da sfondo
all'intera storia che, però questa volta ha in primo piano
personaggi che fino a questo momento erano rimasti nell'ombra:
spiccano fra tutti il signor De Brocchis, vedovo e grande giocatore
di tombola, e la terribile Wanda, 'regina' del banco nella suddetta
tombola.
Del buon intreccio
che, stringendosi, porta a una conclusione ben congegnata, perfetta e
solida non dirò nulla. Steinhöfel ci convince ancora di più che
nel primo libro riguardo al plot e, a maggior ragione, se si
considera che il libro corre veloce per quasi trecento pagine. Ci
convince anche molto la costruzione dei singoli personaggi, laddove
sono 'portatori sani' di pregi e difetti della più varia umanità,
adulti e piccoli senza distinzione. Ci convince anche la capacità di
Steinhöfel di rendere autentico il contesto in cui tutto si svolge,
senza indulgere in certe edulcorazioni che di frequente vengono
somministrate ai ragazzini, per indorare loro la pillola riguardo
alle difficoltà reali che alle volte la vita vera ti riserva. Penso
alle sofferte assenze di un genitore per Oscar, ma anche per Rico.
Penso all'abbandono vissuto con dolore dalla signora Dolci. Penso
alla vedovanza di De Brocchis, o ancora e soprattutto alla caparbia
rivincita sulla vita, dimostrata da Irina o dalla stessa mamma di
Rico, esempio fulgido di donna invincibile!
Ma Rico e Oscar non
è soltanto un giallo, o la movimentata vicenda di un palazzone
periferico berlinese, è anche un libro con momenti di autentico
divertimento, costruito su situazioni esilaranti a dir poco
irresistibili. La filosofia nascosta in un cono gelato è un
autentico capolavoro, come pure lo è il pietrile che riempie le
giornate di un burbero signor Orsi.
Ma Rico e Oscar è
soprattutto e primariamente la storia di una grande amicizia, fatta
di due solitudini, di due imperfezioni che si incontrano e che si
compenetrano.
A ben guardarli,
Rico e Oscar combaciano: dove è mancante uno arriva l'altro e
viceversa.
Personalmente sono
grata a Steinhöfel perché considero cosa buona e giusta poter
raccontare a dei bambini che a essere imperfetti ci si guadagna in
qualità umana, sempre.
Carla
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