Il regalo più grande,
Peter H. Reynolds
Ape Junior 2013
ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 4 anni)
"Roland non vedeva l'ora che
arrivasse il giorno di Natale.
Così quando arrivò, si precipitò
a vedere cosa lo aspettava.
Ma quando vide il suo regalo, restò
proprio deluso. Era il regalo più piccolo che avesse mai ricevuto.
Accidenti, aveva aspettato tutto l'anno per ricevere un regalo così
piccolo?"
Effettivamente il
pacchetto è molto piccolo. E così Roland chiude gli occhi
desiderando un regalo più grande. BUM! Eccolo. Il pacchettino rosso
ora è un pacchetto verde. Ma, visto che funziona, perché non
esagerare nella richiesta?
Occhi chiusi di
nuovo, desiderio intenso e BUM! il pacchetto verde diventa un paccone
rosso. Ancora troppo poco: si sa, talvolta le persone sono
insaziabili...E così, a furia di intensi desideri e qualche urlo,
Roland ottiene magicamente regali sempre più grandi, enormi, alti
come palazzi.
Ma il pianeta è troppo piccolo per contenere il ragalo
della dimensione giusta. Con un razzo nello spazio, tra milioni di
stelle, Roland va cercando e, oh oh, cercando si allontana dalla
Terra che ormai è solo un puntolino piccolissimo nell'oblò...Roland inverte la
rotta perché alle volte è meglio desiderare cose piccolissime per
poi vederle diventare grandi...
Anche questo
piccolo libro quadrato non fa eccezione, se non per un piccolo
dettaglio forse non esattamente marginale: non è un libro di Natale.
Il Natale è solo
un pretesto (un po' furbetto, visto il periodo, ammettiamolo) per
raccontare una storia ben più universale e adatta anche a letture
primaverili. Una di quelle storie cui Reynolds ci ha abituato (Punto, Ape Junior 2003
e Oso, Ape Junior 2004). Una di quelle storie fatte di leggerezza, di autentico
pensiero bambino, di ingenuità, per raccontare chi siamo noi.
il meccanismo con
cui Reynolds costruisce la storia è preso a prestito dalla
'grammatica della fantasia' di un bambino: esagerare, esagerare e
ancora esagerare. Come sempre con Reynolds, autentiche sono le
emozioni di quel bambinetto (e anche un po' le nostre):
l'insaziabilità, la protervia, la nostalgia, l'insicurezza.
Il mistero,
l'attesa, il desiderio che ognuno di noi prova di fronte a un regalo
è innegabile e altrettanto innegabile che tanto più grande sarà il
pacco, tanto più il nostro cuore sobbalzerà nel vederlo. Roland è
tutti noi. E, siamo onesti, il senso di sazietà di fronte alla
magia di ottenere ciò che si vuole solo schioccando le dita (o
strofinando una lucerna...) saranno in ben pochi a provarlo. Anche in
questo Roland è tutti noi.
E ancora, solo
perdendo le cose (o allontanandoci da loro con un razzo) ci rendiamo
conto di quanto fossero per noi importanti, amate e quindi
desiderabili.
Solo con la
distanza (guardandoci indietro come fa Roland dal suo razzo)
riusciamo considerare come veri e propri doni situazioni,
circostanze, luoghi o persone che non hanno la forma di un pacchetto.
E con il medesimo distacco, a posteriori, riusciamo a capire e ad
apprezzare come regali della vita tante altre cose che, standoci in
mezzo, ci erano sfuggite. E ancora una volta Roland è tutti noi.
Carla
Noterella al
margine: la casa editrice Ape junior era una bella casa editrice che
pubblicava albi illustrati molto interessanti. Io me la ricordo. Poi
è stata comprata dal Gruppo Salani che ne ha 'cambiato i connotati'
(con tutto quello che ne consegue). Ogni tanto, ma proprio solo ogni
tanto, riemergono tratti somatici riconoscibili e riconducibili
all'Ape vecchia maniera. Questo libro ne è prova.
È un po' come
quando con nostalgia cerchi in un viso di un vecchio amico che stenti
a riconoscere, tratti che ti erano familiari...
Questo ho provato
nello sfogliare questo libro di Reynolds.
Nessun commento:
Posta un commento