martedì 3 dicembre 2013

FUORI DAL GUSCIO (libri giovani che cresceranno)


UN GRADITO RITORNO


Torna a trovarci Manon, la ragazzina protagonista del precedente romanzo di Sophie Deiuaide: in Vita da sogno (o quasi) di Manon D., ritroviamo la sua complicata vita di figlia di genitori separati, la mamma che gira con la scatola di kleenex a portata di mano, e il papà con la sua nuova compagna, da cui ha avuto un altro figlio. E Manon in mezzo, grande abbastastanza per poter esprimere la distanza con cui guarda ai buffi patemi degli adulti, ma non abbastanza per potersene chiamare realmente fuori.
E poi c'è il misterioso 'fidanzato', di cui non viene rivelato il nome per scaramanzia; sì perché quello che leggiamo è il diario di Manon, che scrive anche un po' cripticamente, certa com'è che la mamma sicuramente ficcherà il naso. Per non parlare degli altri personaggi che allietano o ingarbugliano la complicata vita sociale della protagonista, compreso Robert, l'incolpevole nano da giardino che, insieme ad Einstein, ogni tanto commenta le vicende di Manon.
Il vero problema di Manon è riuscire a sfuggire dalle maglie del controllo materno, dettato più da uno stato ansioso permanente che da un'effettiva necessità, e dalla problematica relazione con la nuova famiglia del padre; il tutto proprio mentre, alle soglie dell'adolescenza, si devono acquisire delicate competenze sociali e conquistare un posto nel mondo dei coetanei.
Come nella prima storia, Pensieri di Manon D. su se stessa, anche qui il racconto è intriso d'ironia, non disdegna i momenti surreali, con gli interventi del nano, e con il contemporaneo svolgimento del fotoromanzo che la protagonista realizza nel tempo libero con mezzi di fortuna. E, guarda caso, il fotoromanzo racconta le altalenanti vicende di un bel triangolo amoroso, lui, lei e l'altra. Ovvero come i ragazzi ci vedono, noi adulti, molto fragili, prevedibili nelle nostre reazioni, anche un po' grotteschi nel tentativo di tenere sotto controllo qualcosa di difficilmente governabile, come la crescita dei figli. 

 
Testo leggero, dunque, accompagnato dalle divertenti vignette, ma tutt'altro che stupido, capace d'insegnare quella dote rara, l'ironia, che consente di guardare i problemi da una certa distanza; per le adolescenti che lo leggeranno sarà un buon viatico per scherzare sui propri genitori e per i genitori uno specchio un po' impietoso, ma abbastanza realistico. Di genitori impiccioni ne conosco tanti, di mamme ansiose non ne parliamo e forse non guasta rendersi conto dei propri limiti.

Eleonora


“Vita da sogno (o quasi) di Manon D.”, S. Dieuaide, Lapis 2013.


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