UN GRADITO RITORNO
Torna a
trovarci Manon, la ragazzina protagonista del precedente romanzo di
Sophie Deiuaide: in Vita da sogno (o quasi) di Manon D.,
ritroviamo la sua complicata vita di figlia di genitori separati, la
mamma che gira con la scatola di kleenex a portata di mano, e il papà
con la sua nuova compagna, da cui ha avuto un altro figlio. E Manon
in mezzo, grande abbastastanza per poter esprimere la distanza con
cui guarda ai buffi patemi degli adulti, ma non abbastanza per
potersene chiamare realmente fuori.
E poi
c'è il misterioso 'fidanzato', di cui non viene rivelato il nome per
scaramanzia; sì perché quello che leggiamo è il diario di Manon,
che scrive anche un po' cripticamente, certa com'è che la mamma
sicuramente ficcherà il naso. Per non parlare degli altri personaggi
che allietano o ingarbugliano la complicata vita sociale della
protagonista, compreso Robert, l'incolpevole nano da giardino che,
insieme ad Einstein, ogni tanto commenta le vicende di Manon.
Il vero
problema di Manon è riuscire a sfuggire dalle maglie del controllo
materno, dettato più da uno stato ansioso permanente che da
un'effettiva necessità, e dalla problematica relazione con la nuova
famiglia del padre; il tutto proprio mentre, alle soglie
dell'adolescenza, si devono acquisire delicate competenze sociali e
conquistare un posto nel mondo dei coetanei.
Come
nella prima storia, Pensieri di Manon D. su se stessa, anche
qui il racconto è intriso d'ironia, non disdegna i momenti surreali,
con gli interventi del nano, e con il contemporaneo svolgimento del
fotoromanzo che la protagonista realizza nel tempo libero con mezzi
di fortuna. E, guarda caso, il fotoromanzo racconta le altalenanti
vicende di un bel triangolo amoroso, lui, lei e l'altra. Ovvero come
i ragazzi ci vedono, noi adulti, molto fragili, prevedibili nelle
nostre reazioni, anche un po' grotteschi nel tentativo di tenere
sotto controllo qualcosa di difficilmente governabile, come la
crescita dei figli.
Testo
leggero, dunque, accompagnato dalle divertenti vignette, ma
tutt'altro che stupido, capace d'insegnare quella dote rara,
l'ironia, che consente di guardare i problemi da una certa distanza;
per le adolescenti che lo leggeranno sarà un buon viatico per
scherzare sui propri genitori e per i genitori uno specchio un po'
impietoso, ma abbastanza realistico. Di genitori impiccioni ne
conosco tanti, di mamme ansiose non ne parliamo e forse non guasta
rendersi conto dei propri limiti.
Eleonora
“Vita
da sogno (o quasi) di Manon D.”, S. Dieuaide, Lapis 2013.
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