LEGGERE È SOGNARE PER MANO ALTRUI
Fernando Pessoa
Dall'angolo G24 si ha una buona visione
dell'andirivieni che per quattro giorni riempie il grande salone del
Palazzo dei Congressi dell'EUR a Roma, dove da una dozzina d'anni si
svolge la Fiera della piccola e media editoria, Più libri più
liberi.
A giudicare
dall'afflusso di gente che mi è passata davanti, si direbbe che
l'Italia è il Paese dei libri...bah!
Nel paese dei
libri, Quint Buchholz
Beisler 2013 (IN LIBRERIA DALL'8 GENNAIO)
ILLUSTRATI PER TUTTI
"C'è chi scruta
paesi sconosciuti
E chi legge per lenti
minuti
C'è chi colleziona
magiche parole
E chi lavora per un
tempo a venire."
Valeva
la pena sfidare il gelo romano per averlo con sé in borsa da
giovedì. Al piccolo stand di Beisler, ne tenevano una torretta
disposta in bell'ordine e in bella mostra con un cartellino che
recitava: NOVITÀ.
Rilegato,
con la costa rosso mattone e una copertina piena di quel celeste dei
cieli rarefatti di Buchholz, il libro Nel paese dei libri è
una delle chicche di questa fiera. È talmente tanto una novità che
non è ancora in vendita nel circuito delle librerie e nella pagina
dei crediti si legge ©
2014 Beisler.
Una
poesia di Quint Buchholz dedicata ai libri e all'atto del leggere.
Un testo
rarefatto cui fa da contrappunto un'illustrazione altrettanto lieve
ma di impatto emotivo sempre molto forte. Il dialogo continuo che si
instaura tra parola e immagine è talvolta ironico, talvolta
commovente, ma sempre pieno di significato.
Dal
tuffo reale che illustra il tuffo tutto simbolico di chi ama leggere
d'avventura alla mano che spunta dalla pagina di un libro di chi ama
leggere l'assurdo... è un continuo rimbalzo tra immagine e testo, a
tal punto imprescindibile l'una dall'altro, che è davvero quasi
impossibile isolare il secondo dalla prima e leggerlo come una
poesia, senza volgere lo sguardo al suo esito figurato,
inevitabilmente catturato dalla sua profondità e dalla sua bellezza.
Buchholz
ragiona e riflette sul senso che la letteratura può avere per
ciascuno di noi: un libro può farci leggere il mondo sotto una luce
differente, non ci lascia mai da soli di fronte alla notte, ci può
rendere ciechi, ci aiuta a preparare il domani.
Attraverso
questo suo mondo sospeso, silenzioso, pieno di mistero,
'congelato' in un attimo di vita che ha qualcosa di reale ma anche
tanto di sognato, Buchholz ci racconta che cosa sia per lui il libro
e la sua lettura, ma nello stesso tempo offre al lettore lo spunto
di trovare nei suoi disegni un propria chiave interpretativa. Delle
sue tavole dice: "I'm not the one who finishes a
painting. It is the viewer who is completing the story." E se
questo è vero per le illustrazioni lo è anche di più per quel che
riguarda il testo.
La rarefazione di testi e
immagini lascia aperte mille possibilità interpretative da parte del
lettore: ognuno può cucirsi addosso un abito fatto di tinte pastello
e parole evocative.
C'è chi colleziona magiche
parole e chi lavora per un tempo a venire, piantando su un terreno
fertile le parole/piantine germogliate tra le righe delle pagine.
Ecco, io vorrei essere quella che semina oggi e raccoglie giovani
lettori domani...
Carla
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