martedì 18 febbraio 2014

LA BORSETTA DELLA SIRENA (libri per incantare)


DI FIDO MI FIDO

Perché il cane ha il naso bagnato? Kenneth Steven, Øyvind Torseter
Electa Kids 2014


ILLUSTRATI PER PICCOLI (dai 5 anni)

"Ma una mattina PRESTO, DOPO VENTI GIORNI E VENTI NOTTI di navigazione in mare aperto, successe una cosa veramente terribile. Nell'arca si aprì un buco!
Il buco tra le assi non era più grande di una noce. Non molto per una barca grande come un campo di calcio..."

Ma tant'è: la situazione è critica. Occorre trovare rapidamente una soluzione altrimenti tutti gli sforzi fatti da Noè per fare l'arca e per convogliarci tutti gli animali, dai più piccoli ai più mastodontici, risulterebbero vani.
Mentre il patriarca, sul luogo della falla, studia il da farsi, il cane, animale storicamente fedele, non lo ha abbandonato. E presenzia. Sarà stata l'urgenza, sarà stata la circostanza, Noè pensa che del cane ci si può fidare e così lo solleva da terra e lo infila nel buco a tappar la falla, con il naso.


Il 'tappo' di fortuna funziona tanto è vero che ai piani alti, scongiurato il pericolo, già si festeggia.
Per venti lunghi giorni e per venti lunghe notti il cane restò lì, fedele alla consegna, come solo i cani sanno fare. Abnegazione, senso del dovere, responsabilità fecero il resto.
Quando l'arca finalmente sotto un bel arcobaleno si incagliò, tutti gli animali scesero a terra e Noè in testa. Ma fortunatamente quel giorno non aveva bevuto neanche un goccetto e quindi si ricordò perfettamente di aver dimenticato 'qualcosa' sull'arca e, più in particolare, il tappo-cane.
E quello, poveretto, era ancora lì nella stiva a tappare un buco, inutilmente.
Ed è per questo che da quel giorno i cani hanno sempre il naso freddo e bagnato.


L'oggetto 'naso di cane' è già di per sé un gioiello della natura. E ora, sapendo come è andata, la sua preziosità aumenta ulteriormente. Tondo, scuro o rosa, con quei due buchi simmetrici, capace di muoversi autonomamente rispetto al retrostante muso, il naso del cane è protagonista assoluto dell'intero libro. Sebbene di pagina in pagina il disegno vada complicandosi lui resta un punto (!) fermo, una sicurezza.
A parte l'idea di partenza che trovo geniale, anche se non proprio politicamente corretta, Perché il cane ha il naso bagnato? mi pare un'ottima prova di Øyvind Torseter. Già vista nel libro Il buco (Orecchio acerbo, 2013) la sua vena assurda, qui l'illustratore norvegese si scatena in una serie di amene quanto movimentate letture alternative della storia tradizionale. Noè e signora sono quindi ritratti come una giovane coppia di ragazzi, gli animali si nutrono di lecca lecca o di junk food, giocano a carte o sentono la musica dagli elle pi, il tutto in una baraonda generale dovuta al precario equilibrio che si ha quando si va per mare.

Il lettore più scaltrito potrà notare nelle grandi tavole di Torseter tante microstorie che si intrecciano con la narrazione principale: si vedrà Noè che tra poco diventerà padre, il coccodrillo che cerca di portare fuori rotta le sue potenziali prede e gli orsi polari impegnati in un tressette.
E infine lui, il cane portatore di naso, che dal principio alla fine di questa storia mantiene la sua espressione perplessa: quei due grandi occhi tondi ti catturano fin dalla copertina ed immediatamente non si può fare a meno di fare il tifo per lui!



Carla

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